Vi è una componente del mobilio d’appartamento evocato con insistenza non soltanto dalla pubblicità, ma anche nei testi di economia e nei trattati sociologici: il divano. Giovani delle nuove generazioni vengono rappresentati inerti ed abulici stravaccati sul divano. Un trentenne tentennante sui propri destini dove deposita i glutei? Sul divano. Un beneficiario del reddito di cittadinanza dove lo s’immagina intento a consumare la “lauta” prebenda?
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
Abbonati qui