Cuneo – “Le sfide del nuovo Codice Appalti” saranno al centro del convegno organizzato da Confindustria Cuneo, lunedì 17 luglio dalle 14.30 in Sala Michele Ferrero. Ai lavori parteciperanno i vertici del ministero e l’assessore regionale a pochi giorni dalla piena operatività del testo normativo, efficace dal 1° luglio. Un’occasione di riflessione, interazione e confronto a cui sono invitati imprese e amministratori pubblici sulle dinamiche introdotte dal nuovo testo di legge.
Dopo i saluti istituzionali del direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, si entrerà nel vivo dei lavori con la relazione di Elena Griglio, capo ufficio legislativo ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Seguirà la tavola rotonda con la partecipazione di Marco Gabusi (assessore regionale trasporti e infrastrutture), Luca Robaldo (presidente Provincia di Cuneo e sindaco di Mondovì), Simone Manzone (sindaco di Guarene) e Gabriele Gazzano (presidente Ance Cuneo).
Il nuovo assetto normativo in materia di appalti pubblici propone un sostanziale cambio di passo in termini di trasparenza, concorrenza, innovazione e qualificazione della spesa pubblica e l’analisi dei diversi profili che sarà al centro dei lavori del convegno è indispensabile per coglierne prospettive e criticità.
“Il nuovo Codice degli Appalti – evidenzia Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo – lancia una sfida di rinnovamento al settore dei contratti pubblici. Rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma: è un codice del fare e garantisce la certezza del diritto. Ci auguriamo che questo aspetto possa evitare il numero abnorme di contenziosi come era avvenuto con il codice del 2016 e possa ridurre notevolmente le tempistiche per l’affidamento. La concorrenza si mette a servizio del ‘principio di risultato’ che, all’art. 1, diventa la stella polare che orienta l’azione amministrativa. Il messaggio che lancia è chiaro. Spendere bene le risorse pubbliche vuol dire arrivare in fretta ad un risultato”.
Un punto fondamentale per l’efficacia delle nuove norme sarà la qualificazione delle stazioni appaltanti, le quali dovranno anche individuare il Ccnl che dovrà essere applicato nell’appalto, e cioè quelli maggiormente rappresentativi, per evitare che le imprese possano assumere vantaggi competitivi nell’adozione di altre tipologie contrattuali.
“Incomincia finalmente ad emergere – prosegue il direttore generale – la consapevolezza del legislatore di manovrare, con il Codice dei contratti pubblici, un importante leva di politica industriale. Su questi temi, lunedì prossimo, ci confronteremo con il capo ufficio legislativo ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che sarà chiamato a monitorare con attenzione i primi passi di questo Codice e con gli amministratori locali che saranno impegnati a portare a termine le sfide del Pnrr e a garantire le opere attese dalle comunità locali”.
La riforma del Codice dei contratti pubblici deve creare le condizioni per una maggiore capacità di spesa delle risorse pubbliche, ma anche una capacità di investimento tale da traguardare la transizione tecnologica, digitale e sostenibile del Paese.
“Da liberale auspico sempre che ci siano semplificazioni, purtroppo, molte volte, nel nostro Paese questa parola è divenuta sinonimo di ulteriore complicazione – commenta Luca Robaldo, presidente della Provincia -. L’opportunità che ci offre Confindustria sarà quella non solo di approfondire ma di comprendere, all’atto pratico, quanto il nuovo codice ci aiuterà ad andare più veloce, mantenendo prioritaria l’attenzione alla legalità”.
“Un altro aspetto importante – dice il presidente della Provincia – sarà quello che ci aiuterà a capire come le nuove regole potranno essere utili soprattutto ai Comuni più piccoli, quelli che maggiormente soffrono della mancanza di personale e che nella nostra realtà territoriale sono la stragrande maggioranza. E su tutte queste dinamiche va ad innestarsi la messa a terra del Pnrr e di tutte le risorse che esso mette a disposizione per realizzare progetti specifici e di interesse fondamentale per le comunità”.
Punti focali del testo di legge, l’esigenza di ridurre, qualificandole, le stazioni appaltanti, la spinta verso la digitalizzazione, il ripristino, a quasi trent’anni dalla Legge Merloni, della revisione prezzi. “I livelli di progettazione – sottolinea Giacomo Tassone, responsabile Servizio legale e normativa di impresa, edilizia e territorio di Confindustria Cuneo, che coordinerà i lavori del convegno – sono passati da tre a due, l’appalto integrato torna a essere un’opzione per affidare insieme progettazione ed esecuzione, viene confermata la conferenza dei servizi unificata. Tutto va nella stessa direzione: semplificare per ridurre i tempi di esecuzione. Il nuovo Codice Appalti nasce con l’esigenza di essere applicabile fin da subito, senza la necessità di ulteriori provvedimenti attuativi, per offrire agli operatori del settore uno strumento realmente efficace”.
Per seguire il convegno, imprese e amministratori locali possono dare la loro adesione sulla pagina web confindustriacuneo.it/calendario.