Sono quattro amici che percorrono un pezzo di strada insieme i protagonisti dell’ultimo bel romanzo di Fabio Geda. Son0 quattro liceali torinesi, Andrea, Valerio, Anna e Cora, cresciuti negli anni Novanta. E i piani narrativi sono due, il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza e la drammatica attualità del 10 giugno 2002 quando un fiume di fanfo travolge l’alpeggio dove Andrea era andato ad abitare e lavorare.
Geda, che conosce bene il mondo dei ragazzi, sa costruire un romanzo vero e lo fa senza giri di parole ma con una delicatezza e sensibilità unica, affrontando i temi della crescita e dell’amicizia, delle scelte e delle rinunce, dei ricordi del passato e dello sguardo al futuro. I quattro ragazzi appartengono a una città come Torino, a quattro famiglie diverse e hanno alle spalle storie diverse ma anche un oggi diverso, accomunato da un’amicizia che si fa sempre più forte e vera. Il loro adulto di riferimento è Azeglio, un anziano antiquario svuotacantine che letteralmente vive, perché ci dorme pure, in una bottega nascosta piena di oggetti recuperati da traslochi, che aggiusta e che rimette in vita. Un personaggio che risulterà essere colui che li unirà, per sempre, anche quando saranno più grandi. Tra i quattro personaggio emerge soprattutto Andrea, tormentato, fragile, sognatore, sensibile, con una madre sempre in viaggio, e un padre assente che torna solo per delle malefatte. E Andrea che fa le scelte più coraggiose, lascia Torino, si rifugia in una borgata dispersa di montagna fino a quando uno dei tanti disastri del clima di oggi, cambia tutto.
Una lettura davvero consigliata a tutti, ai ragazzi, ai giovani, ai genitori, ai professori, e a chi ama i buoni libri. Non c’è buonismo mai, né superficialità; c’è violenza domestica, c’è l’abbandono, ci sono l’emarginazione e la morte. Insomma c’è la vita, e la vita dei giovani che si trova a confronto anche difficile e duro con la realtà del momento, che è faticosa, lacerante, incomprensibile. Ma come quei giovani degli anni Novanta speriamo che questo confronto tra giovani e vita continui, perché significa non arrendersi al si fa così e al tutto è già scritto. Perché i giovani in fondo sono come quelle farfalle del dipinto di Mirò, che sono splendide ma che fanno fatica ad adattarsi a questo ambiente voluto e imposto da altri.
La scomparsa delle farfalle
Fabio Geda
Einaudi
17,50 euro