Cervasca – Un nuovo momento forte nel segno della lotta per i diritti umani, a livello internazionale ma anche nella partecipazione di piccoli Comuni: l’assessore comunale cervaschese Nadia Martini è a Roma per le iniziative, nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 luglio, dedicate alla resistenza iraniana e all’incontro con la leader Maryam Rajavi, la donna che promette di deporre il regime degli Ayatollah. Anche Cervasca, infatti, ha aderito all’appello di Khosro Nikzat, medico di origine iraniana e in servizio all’ospedale di Cuneo, referente locale del movimento, e già nei mesi scorsi ha partecipato a diversi momenti sul tema (il 6 maggio a Cuneo, il 1° luglio a Parigi).
“Sono lieta di fare parte delle autorità che continuano a essere vicine al popolo iraniano a lottare per la libertà delle donne e non solo – commenta Nadia Martini -, un onore essere una donna al fianco di donne molto meno fortunate di noi europee e del mondo occidentale. È stato per me meraviglioso notare, sia a Parigi sia a Roma, che indipendentemente dal colore politico, tante autorità di Paesi diversi hanno lo stesso obiettivo: la libertà, perché solo lei può portare alla pace nel mondo, e insieme vogliono proseguire nella lotta in una solidarietà internazionale”.
Durante il suo intervento a Montecitorio, l’assessore cervaschese ha ribadito, alla signora Rajavi e ai presenti, che la forza delle donne, insieme agli uomini, potrà riuscire a ottenere la libertà, per quel Paese e per il mondo intero.
Il sindaco cervaschese Enzo Garnerone, con la sua amministrazione che si dice sempre più attenta alle problematiche delle donne, ai femminicidi e alla necessità di libertà, si impegna a organizzare una serata per sensibilizzare e portare l’argomento a conoscenza della cittadinanza, condividendo i dieci punti del programma di Rajavi: rifiuto del governo clericale assoluto, libertà di parola, impegno per le libertà e i diritti individuali, separazione tra religione e Stato, completa uguaglianza di genere, un sistema giudiziario e giuridico indipendente coerente con gli standard internazionali, autonomia per le nazionalità e le etnie iraniane, giustizia e pari opportunità in un economia di libero mercato, protezione e riabilitazione dell’ambiente massacrato sotto il governo dei mullah, un Iran non nucleare privo di armi di distruzione di massa.