È stata approvato il Decreto integrativo al DL del 29 dicembre 2022 riguardante la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso, in cui viene prevista una quota aggiuntiva di 40.000 lavoratori stranieri interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso. È quanto riferisce la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione da parte del CdM anche del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, definito sulla base dei fabbisogni delle realtà produttive del Paese emersi nel confronto con le associazioni datoriali e sindacali.
I lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono, per la maggior parte, provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.
“Come richiesto dalla nostra Organizzazione – spiega Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – è arrivata una risposta importante con le grandi campagne di raccolta estive di frutta e verdura in atto e, nell’imminenza, anche della stagione della vendemmia, con la necessità di assicurare disponibilità di manodopera alle imprese. Auspichiamo che la pubblicazione del Decreto Flussi aggiuntivo sia immediata con la concessione delle relative quote partendo dalle domande già presentate dalle Associazioni firmatarie del protocollo del 3 agosto 2022”.
“Nonostante le difficoltà che sta vivendo il comparto frutticolo – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – e in vista della partenza della vendemmia, va garantita la manodopera nei campi. Tutto questo ancor più alla luce degli attuali scenari in cui è necessario garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite”.