Cuneo – L’industria piemontese e cuneese guarda ai prossimi mesi con un pizzico di ottimismo, anche se l’onda della ripresa post Covid appare frenata dagli scenari internazionali, a partire da quelli macroeconomici, in particolare inflazione e tassi: questo è emerso nell’incontro di oggi (martedì 11 luglio) in Confindustria Cuneo, dove il “tour” di Confindustria Piemonte ha fatto tappa per una presentazione unitaria delle previsioni congiunturali regionale e provinciale.
La Granda conta su alcuni indicatori migliori del resto del Piemonte, a partire dagli ordini e dall’occupazione, anche se qualche scricchiolio si fa sentire, anche per il prossimo trimestre, in particolare nell’export. Nelle risposte degli imprenditori cuneesi sull’andamento e sulle ipotesi per il terzo trimestre 2023, prevale un’idea di leggero calo nella produzione e negli ordini; si rafforza invece la previsione sull’occupazione, anche se è diffusa la considerazione sulla difficoltà di reperire manodopera (non soltanto specializzata, ma ormai anche quella generica); si conferma altissimo il tasso di utilizzo degli impianti e delle risorse (80%, sembrano lontani i tempi della pandemia o il post-crisi 2008).
Tra le aspettative, poi, c’è anche lo stop all’incremento dei costi per le imprese, a partire da materie prime, energia, trasporti e logistica: dati che non torneranno più a livelli pre-Ucraina né pre-Covid, ma che possono rappresentare l’occasione per una collaborazione più diffusa tra le imprese: “Credo fortemente nelle reti d’impresa – ha ribadito il presidente di Confindustria Cuneo, Mariano Costamagna -, dobbiamo andare avanti e continuare a innovare, è fondamentale il gioco di squadra per fare massa critica, rimanere competitivi e rafforzarci sui mercati”.
Di competitività e filiere ha parlato anche il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, che ha sottolineato tre priorità per una nuova politica industriale: “Competizione nelle filiere, capacità e volontà di continuare a fare investimenti (anche per la produttività e la competitività), idee chiare sul tema delle competenze (essenziali per innestare l’evoluzione delle nostre imprese). Continuare a investire è tema dirimente per la conferma della crescita, è l’ora di una nuova e seria politica industriale per questo Paese, dato che l’ultimo piano strutturato fu quello di Industria 4.0. Altrettanto fondamentale è che l’abbattimento del cuneo fiscale diventi strutturale, per ridare potere d’acquisto alle persone, perché siamo tra i tre Paesi Ocse in cui questa spesa pesa maggiormente, in assoluto, e non è un bel podio…”.
E a proposito di dialogo tra le parti sociali, una battuta di Costamagna: “Se non ascolta noi sulle scelte di politica industriale, chi dovrebbe sentire il governo?”.
In conclusione, il presidente degli industriali cuneesi ha invitato alla diffusione di un clima di fiducia e di cauto ottimismo per il prossimo futuro, per la volontà di ripresa e di crescita che accompagna tutte le imprese del territorio.