Ottavio Troiano è nato nel 1947 a Manfredonia in Puglia; è pittore, costumista, scenografo e autore di installazioni. È uno di quegli artisti non cuneesi di nascita ma di adozione, anche se ora opera e lavora a Firenze.
Dal 1978 inizia a esporre in personali e collettive. Nel 1984 disegna i costumi e le scene per il balletto Le quattro stagioni, rappresentato in Cina con coreografie di Susanna Egri. Nello stesso anno, invitato da Nordstrom, espone nelle principali città della West Coast (Seattle, Portland, San Francisco, Los Angeles, Hollywood). Realizza, inoltre, i costumi e le scene per alcuni balletti per la Compagnia Ballet Classico de Zaragoza, per il Teatro Comunale di Firenze per i balletti Folk Songs, musica di Luciano Berio, coreografia di Egon Madsen, e De l’eau à l’air…, musica di Francesco Loy, coreografia di Charles Vodoz. Per i Laboratori della Fondazione Guglielmo Marconi, crea due litografie celebrative del centenario del primo segnale radio. Nel 2000, 2003 e 2011 espone a Firenze (Trame del tempo, 2000, e Il pettine di Afrodite, 2003, presso la Galleria Immaginaria Arti Visive di Firenze, e Omaggio alla danza presso Palazzo Medici Riccardi), al Museo Piaggio di Pontedera (Pisa) e partecipa nel 2007 alla Fiera d’arte contemporanea Art Karlsruhe e nel 2009 a Cuneo alla Fondazione Peano con la personale L’ombra degli dei. Nel 2011 partecipa alla collettiva Ne la pittura tener lo campo – 10 artisti per Dante Alighieri, svoltasi a Ravenna e promossa da varie istituzioni, tra cui l’Accademia della Crusca; è presente a Foggia alla collettiva intitolata La Costituzione Italiana – Dodici Artisti/Dodici Articoli, promossa dalla Fondazione Banca del Monte. Nel 2013 è invitato dalla Kreis-Sparkasse di Northeim (Germania) a esporre nei propri spazi la mostra Affreschi. Si ricordano inoltre le installazioni Cravatte nel cinema, 2004, presso la Galleria Immaginaria, in occasione di Pitti Immagine Rosso 1000, 2007, Firenze, in occasione della mostra dedicata a Giuseppe Garibaldi dal Consiglio Regionale della Toscana, La rivolta dell’ombra (opera permanente), 2008, presso la Biblioteca comunale di Manfredonia. Vive e lavora tra Firenze e Berlino.
Le opere di Troiano (perlopiù affreschi e installazioni) si caratterizzano per l’unione dell’antico con il moderno. Dipinge con la sovrapposizione di strati di colore che, successivamente, rimuove nei punti interessati, creando forme e figure particolari, evocatrici di mondi primordiali.
“Le opere di Ottavio Troiano – spiega Michele Eremita – offrono lo possibilità, allo sguardo che sosta e le interroga, di trovare e di percorrere negli strappi d’affresco un sentiero virtuale in cui forme, segni, evocazioni di paesaggi lunari e solari diventano presenze, testimonianze naturali e storiche di quella che è la sua terra d’origine”
I temi rappresentati riguardano, in particolare, l’idea della condizione negativa in cui vive l’uomo contemporaneo, contrapponendola all’apparizione di figure salvatrici del mito classico.
“La lunga militanza nella scenografia – scrive Giusliano Serafini – ha permesso a Ottavio Troiano di maturare una manualità prodigiosa che, nel tempo, ha allargato il suo campo d’azione: abbandonando cioè il territorio dell’ affascinante effimero per quello dell’ affascinante permanente … Inesausto bricoleur, Troiano continua a utilizzare i materiali di sempre: stoffa, carta, vetro, stringhe, plastica, gesso, insomma tutto un repertorio selezionato con passione e curiosità per averne intercettato il potenziale estetico. L’artista sembra volerci dimostrare che non è questione di arti “maggiori” o “minori” per arrivare a un prodotto destinato a durare. E soprattutto che qualsiasi mezzo è in grado di restituire le pulsioni della memoria, le insorgenze dell’inconscio, i ritorni del tempo”.
Una mostra di Ottavio Troiano “Ho ancora una valigia a Berlino” verrà inaugurtata sabato 22 luglio alle 18,30 alla Galleria Immaginaria di Firenze e rimarrà visitabile fino al 22 agosto.