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Sabato 23 novembre 2024

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Niente riforma della legge elettorale regionale, seduta sospesa

Doveva iniziare questa mattina la votazione della riforma ma in maggioranza manca il numero legale

La Guida - Niente riforma della legge elettorale regionale, seduta sospesa

Torino – Avrebbe dovuto iniziare quest mattina giovedì 6 luglio il tour de force in consiglio regionale per tentare di cambiare la legge elettorale della Regione Piemonte in tempi utili per la primavera del 2024. Il Consiglio regionale era stato convocato oggi e domani, anche in notturna, con all’ordine del giorno la nuova legge elettorale.
Ma la seduta in realtà non è mai iniziata: all’appello in maggioranza, manca il numero legale, come spesso è accaduto. Tutti a casa per almeno un’ora. Alle ore 11 si riapre la discussione perché il numero dei presenti è cresciuto ma non tale per approvare una legge elettorale per cui  serve una maggioranza qualificata di 31 consiglieri e non quella che il centrodestra questa mattina è riuscita a garantire con i ritardi, ovvero la maggioranza  semplice di 26.

Intanto in discussioni sono andate le 530 le richieste di inversione dell’ordine del giorno presentate dai partiti di opposizione all’inizio della seduta odierna. In tutta la mattinata di lavoro sono state presentate, discusse e respinte meno di 20 richieste di inversione.

Appuntamento fissato alle 10 con previsione anche fino alla mezzanotte di venerdì 7, per poi riprendere lunedì 10, stessa ora e stessa durata e proseguire sempre fino alla mezzanotte da mercoledì 12 fino al venerdì 14 luglio.
La legge elettorale non è solo la ridefinizione di un sistema di voto ma ovviamente  partiti e coalizioni a seconda di chi è in maggioranza e chi è all’opposizione cercano di capire e “piegare” a loro vantaggio il quadro che ne sarà. Sicura sembra la scelta dei consiglieri supplenti e la nomina dei sottosegretari a supporto del presidente di Regione, ma quello che sta dividendo la maggioranza dall’opposizione  ma anche all’interno la stessa maggioranza sono la cosiddetta “quota 20”, il listino e la soglia si sbarramento.
Unico dato certo sulla riforma, anche perché obbligatoria, che si andrà a discutere a Palazzo Lascaris che trova tutti d’accordo è l’adozione anche alle elezioni regionali, in ritardo rispetto alle altre regioni italiane, della doppia preferenza uomo-donna. 

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