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Venerdì 22 novembre 2024

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Lungo i sentieri dei cavié la vita mette alla prova

“L’inventario delle nuvole”: la saga di una famiglia lavoro incessante e squarci di sentimenti

La Guida - Lungo i sentieri dei cavié la vita mette alla prova

La Valle Maira si racconta attraverso uno dei mestieri ormai scomparsi, il cavié, colui che girava di borgata in borgata per comprare i lunghi capelli delle donne ricercati sul mercato francese o addirittura inglese. Qui è un piccolo spezzone della saga della famiglia Cordero, da generazioni dediti a questa attività che ha reso bene sia in termini economici sia nella reputazione che hanno saputo conquistarsi.
Ne va orgoglioso il nonno Girolamo, tipo secco, pratico. Ha le idee chiare sul lavoro. L’ozio non è contemplato nella sua vita, e in quella di chi gli sta vicino: “è un invito a diventare fannulloni”. Perciò ha ampliato le sue attività. Ora commercia in legname, minerali, materie prime, merci che con la prima guerra mondiale sono ricercate e portano ulteriore fortuna.
Il nipote Giacomo ha studiato, ma quando torna a Prazzo il nonno ha le idee chiare anche su di lui: “tu farai il cavié, perché i capelli rimangono comunque la merce più preziosa”. Inizia così la sua educazione alla vita. Dal nonno il ragazzo apprende rapidamente la tecnica, ma soprattutto quelle le astuzie del mestiere che riempiono i sacchi di capelli. Impara gli stratagemmi per estorcere  il consenso a farseli tagliare, gli appostamenti per conoscere l’ambiente in cui dovrà operare e individuare i punti deboli su cui insistere.
E un giorno di buon mattino si trova solo sui sentieri della valle Maira, in mano un’essenziale mappa con le borgate dove fermarsi e quelle da evitare, sulle spalle la bisaccia con gli attrezzi del mestiere e in cuore l’orgoglio di poter contribuire alle finanze della famiglia. Deve imparare a fare “l’inventario delle nuvole”, leggere i segni che la natura circostante gli offre per conoscere insidie o maltempo.
È intraprendente, però: allarga presto il suo territorio di “mietitura”. Sa vincere la diffidenza delle donne e si tiene lontano dalla scontrosità degli uomini. La lezione del nonno gli servirà quando lui non ci sarà più. Sarà ancora Giacomo a rivoluzionare l’attività, a darle una svolta cavalcando l’onda del dopoguerra, allargando il suo raggio di commercio in Francia.
L’autore del romanzo non viene dalla Valle Maira. Ciò gli consente di non cadere nella tentazione di elaborare una storia solo di privazioni, di miserie. C’è affetto per questo mondo, mai edulcorato, descritto con realismo senza però cercare l’eccesso. La vita dura si può intuire in rapide battute di dolorosa rassegnazione: “gli animali sanno bene che devono lavorare, rendere e poi morire. Per tanti aspetti sono come noi”, frase che potrebbe leggersi anche in senso inverso. Tutto è finalizzato alla rendita. Il “pachet” di capelli è trattato meglio delle scorte di cibo.
Eppure dietro questa scorza non viene mai meno l’aspetto umano. Sono piccoli squarci che si fanno apprezzare per il loro contrasto con l’apparente aridità. La giovane che si fa megera per stare accanto alla sorella, il bene che va accettato, ma anche restituito, le nozze per convenienza che rivelano però anche rispetto. Non a caso spesso è la figura femminile, silenziosa, appartata, a tirare le fila di questa umanità arida eppure capace di gesti di solidarietà.

 

L’inventario delle nuvole
Franco Faggiani

Fazi
18,50 euro

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