Oltre 800 pagine, per un romanzo d’esordio che ha conquistato l’America perché in fondo la racconta: “I canti d’amore di Wood Place” è una storia potente e coinvolgente, su piani temporali che fanno incontrare il passato. La giovane Ailey vive la sua educazione sentimentale e fa i conti con se stessa, con quel che significa essere una donna nera oggi, e lo fa sullo sfondo di una saga familiare che fa rivivere la storia americana attraverso i secoli, affondando nelle radici dell’epoca degli schiavi. Proprio in Georgia, nel Sud degli Usa, la protagonista ha trascorso l’estate, fin dall’infanzia: nella terra dove i suoi antenati giunsero dall’Africa, da un villaggio chiamato Chicasetta, ma che uno schiavista bianco aveva ribattezzato Wood Place. Su questi richiami la donna ritrova legami e segreti della propria famiglia (non per niente il libro si apre con un albero genealogico), risalendo lungo la storia al femminile e giungendo a fare i conti con una realtà drammatica. Lei, studentessa brillante, lascia gli studi in medicina per dedicarsi alla storia, sulle orme di un prozio che le trasmette la passione per le radici e per le lotte del suo popolo. E lei riscopre anche se stessa in questo viaggio, tra luci ed ombre, tra gioie e sofferenze. Scava nel passato della propria famiglia (melting pot di nativi americani, neri schiavi, neri liberati, padroni bianchi e bianchi poveri) e in questo viaggio tra storia e interiorità impara ad accettarne l’eredità, fino a ridefinirsi e reinventarsi.
I canti d’amore di Wood Place
Honorée Fanonne Jeffers
Guanda
22 euro