Candida Rabbia è nata a Villanova Solaro. Vive e lavora a Cuneo. È stata docente di Storia dell’arte nei Licei classico ed artistico. Architetto, si dedica alla produzione artistica già dagli anni della frequenza al Liceo artistico, attività che presto diventa complementare a quella poetica in lingua piemontese, voce di terra profondamente sentita e praticata. Impegnata negli ambiti più legati alla cultura popolare e all’arte anche in campo teatrale (lavora per il primo Festival Italiano del Teatro Sacro con il regista romano Paolo Todisco), collabora con riviste, quotidiani, associazioni nazionali ed estere (Francia, Usa, Argentina) e recentemente con il professor Sergio Maria Gilardino (Centro Filologico e Lessicografico di Comboscuro) per il convegno su La Grafia della Lingua Piemontese nei Secoli, (gli atti del quale sono stati presentati in un volume il 05/03/2013 presso l’Università del Piemonte Orientale, Vercelli). Ha esposto in molte città del Piemonte, oltre che a Ferrara, Ravenna, Genova, Armo, Vernon (Francia), San Pietroburgo (Russia). Sue opere e scritti compaiono in diverse pubblicazioni ed è presente nell’Annuario Comed 2001, Guida Ragionata delle Belle Arti, e nel catalogo Il Pastello Contemporaneo in Europa 2001/2003. Ha pubblicato con la Provincia di Cuneo Andasand e Poemontèisa con Primalpe, raccolte di poesie e racconti in piemontese. Se nell’attività poetica, come ha scritto Fulvio Basteris, emergono “dolci sguardi ed amari sul cammino della vita” e si schiudono parole “impotenti a svelare il mistero dell’esistenza, ma odorose di essa”, nella produzione pittorica (perlopiù a pastello e all’acquerello) Rabbia accosta innanzitutto titoli in lingua piemontese ai soggetti delle sue immagini (ritratti, nudi femminili, nature morte, animali), per far affiorare in modo immediato il nucleo poetico dei soggetti raffigurati, un campionario di affetti minimi, familiari e quotidiani, riscattati da un proposito creativo nel quale, ha scritto Ida Isoardi, “realtà e rappresentazione si prolungano in un’idea di miraggio rigeneratore. È una poesia degli oggetti e della natura quella che affiora nei dipinti di Candida Rabbia, espressa in un’apparente cronaca familiare dove la relazione affettiva tra le cose si spinge però molto avanti”.
Emergono dalla sua produzione scrive ancora Fulvio Basteris: “. . . tra rime ed assonanze che quasi non appaiono, dolci sguardi ed amari sul cammino della vita, coccole luminose per una realtà che sfugge [……], un elogio dell’ombra, un sospiro sul mondo. Allo stesso modo si aprono le sue parole, impotenti a svelare il mistero dell’esistenza, ma odorose di essa . . . .”
Ha preso parte a GrandArte 2013 donando La Nonsià – (L’Annunciata), è stata realizzata come tema chiave della mostra personale del 2010, tenuta in collaborazione con L’Alliance Franҫaise de Cuneo presso il Circolo Culturale Arte ’90 di Cuneo nel 2010, incentrata sulla profonda e segreta spiritualità del mondo pastorale provenzale e piemontese: “Invoquè ou non invoquè, le Divin sera présent” (Jean Cocteau).
“I titoli delle sue opere – scrive Gesualdo Aschero – , in lingua piemontese e di grande immediatezza, costituiscono un legame inscindibile tra l’espressione del dipinto ed il suo senso artistico. L’osservatore è portato dunque al di là delle figure [. . . . .] e di quegli elementi immutabili della natura, per arrivare a quel messaggio interiore ed attuale, che la visione diretta delle opere chiarisce e conferma”.