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Venerdì 22 novembre 2024

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Dissidi per i pascoli, percosse e lesioni: allevatore a processo

Il fatto avvenne nell'estate 2020 nel territorio comunale di Paesana, un uomo trattenuto e aggredito davanti al fratello 13enne

La Guida - Dissidi per i pascoli, percosse e lesioni: allevatore a processo

Paesana – Preso a bastonate in testa perché le sue mucche avevano invaso il terreno di un altro allevatore; per questo fatto accaduto il 19 giugno 2020 è stato rinviato a giudizio, con l’accusa di lesioni aggravate, P. M., allevatore di Paesana. Secondo la vittima C. A., costituita parte civile in giudizio, quel giorno mentre spostava il proprio gregge da un pascolo all’altro, alcune mucche avevano calpestato il prato di un altro allevatore: “Con mio fratello e mio cugino avevamo messo i pali della recinzione ma alcune mucche li avevano buttati giù. Quando tornammo a ritirare i pali e i fili c’erano i dipendenti dell’altro allevatore che bloccarono la nostra auto”. Mentre tre lo trattenevano, P. M. avrebbe preso un palo e con questo lo avrebbe picchiato in testa. Il fratello quindicenne si era rifugiato in auto e da lì assistette alla scena: “Da dietro lo aveva colpito alla testa più volte. Mio fratello urlava e anch’io urlavo di smetterla. Lui si è fermato perché il palo si è rotto“. Il ragazzo, che all’epoca aveva 13 anni rimase molto spaventato da quella scena e per più di un mese non volle tornare in montagna. Una volta liberato il passaggio all’auto e scesi a valle, la vittima dell’aggressione venne accompagnata in ospedale dal cugino: “Ancora adesso ho frequenti mal di testa e a volte mi capitano perdite di memoria”, ha riferito alla giudice l’allevatore. Nel corso dell’ultima udienza ha deposto anche l’imputato che ha fornito la propria versione dei fatti riferendo di aver preso il palo e di aver colpito l’altro allevatore solo una volta e di averlo fatto perché era stato lui stesso colpito da una bastonata: “Ho preso un picchetto dopo che lui mi aveva percosso sulla spalla, l’ho fatto per difendermi. Tutti i giorni c’erano problemi perché loro non mettevano la corrente al filo e c’erano stati danni”. L’imputato ha negato che la vittima fosse stata accerchiata e trattenuto dagli altri che erano con lui e neanche la sua auto era stata bloccata. Conclusa l’istruttoria, il processo è stato rinviato al 14 settembre per la discussione.

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