Cormac McCarthy, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, una delle grandi firme della letteratura contemporanea è morto martedì 13 giugno a 89 anni.
Per ricordarlo ripubblichiamo due recensioni uscite negli ultimi anni su La Guida.
Da questo romanzo di Cormac McCarthy è stato tratto l’omonimo film dei fratelli Coen che ha ottenuto ben quattro Oscar. La storia è semplice: un cacciatore di antilopi, Llewelyn Moss, reduce dal Vietnam, trova una borsa piena di soldi in pieno deserto, al confine tra Texas e Messico, accanto a una jeep intorno alla quale giacciono alcuni cadaveri di uomini crivellati da proiettili. Tutto quel denaro è un richiamo a cui Llewelyn non può resistere: prende quella borsa e inizia la sua avventura di uomo braccato. Sono in due a dargli la caccia, Anton Chigurh, un killer psicopatico, e lo sceriffo Bell.
Prendendo avvio da tanti miti americani, dalla figura del cowboy come è fissata nell’immaginario collettivo, trasmessa da tutta la tradizione del western e dai valori che lo sceriffo rivendica come fondanti ogni sua scelta, McCarthy con la durezza dei dialoghi e un linguaggio scarno e implacabile, smonta tutto. Sono i fatti a mettere in luce la gratuità della violenza e a evidenziare che è impossibile sfuggire al proprio destino, e che non c’è cowboy buono che alla fine ucciderà quello cattivo.
Non è un paese per vecchi
di Cormac McCarthy
Einaudi
10,80 euro
Lo diciamo subito. Questo libro è per un pubblico adulto e con lo stomaco di ferro. L’ambiente è quello americano che ha già ispirato molti autori, fatto di violenza e di una umanità che a prima vista ha ben poco di umano, un ambiente che è stato descritto non solo in molti libri ma anche in molti film a partire dal contestato “Natural Born Killers” di Oliver Stone. Proprio McCarth, texano, è diventato famoso con il bel libro “Cavalli selvaggi”. Nella contea di Sevier, Tennessee, nel sud rurale degli Stati Uniti nessuno conosce le ragioni del comportamento ai Lester Bal lard: qualcuno dice che è matto, qualcuno sostiene che non è più lo stesso da quando la madre è scappata di casa e il padre si è ammazzato, qualcuno lo reputa solo un uomo molto cattivo. In realtà è un individuo che vive in completa solitudine ed isolamento: l’unico contatto che ha con gli uomini è fatto di violenza. Lester Ballard è un omicida, un piromane, un necrofilo, “nient’altro che un figlio di Dio come voi, forse”, recita l’autore.
Quello di Cormac Mc Carth è un libro crudo nella trama, essenziale nello stile, che non lascia spazio al sorriso e alla speranza: l’autore ritrae un’America lontana dal mito del paese delle libertà e dall’opulenza, una provincia che sembra dimenticata dal resto del mondo, dove gli stessi uomini sembrano aver perso il connotato di umanità.
Figlio di Dio
di Cormac McCarth
Einaudi
11 euro