Il confronto con il tema delle migrazioni è nel titolo stesso, “Il passato e il presente”, la rivista dell’Istituto storico della Resistenza, laddove la ricerca storica è non solo approfondimento del passato, ma ricerca chiavi di lettura del presente.
Lo chiede l’attualità del dibattito, ma lo giustifica anche la relazione col passato italiano che la rivista da sempre scandaglia e ora, in modo ancora più esplicito, si rivela occasione di riflessione sul contemporaneo, senza nascondersi che “la storia in fieri è un terreno sconosciuto, da captare nel suo sviluppo”. Un terreno anche geografico che, ieri come oggi, riecheggia dei passi dei migranti, accoglie e custodisce speranze e progetti.
Gli atti del convegno, tenutosi a Chiappera, raccolgono le sollecitazioni che vengono da analisi storiche e sociologiche, da testimonianze dirette e indirette per costruire un panorama che pone le nostre Alpi quale tramite luogo non già di confine, ma di transito, quindi spazio di incontro di culture. La storia delle nostre terre ha più volte confermato questa vocazione, senza per altro dimenticare la dimensione umana dei migranti, il distacco dalle terre natali, dagli affetti, dal tessuto sociale che in qualche misura garantiva sostegno nelle difficoltà.
Percorre tutti i saggi però la tendenza a guardare all’oggi, all’Europa in “crisi di accoglienza”, alle terre di confine trasformate in luogo di residenza forzata. La privazione dei documenti crea quella situazione paradossale di “proibizionismo migratorio” per cui il transito è divenuto impossibile, ma la permanenza è mal tollerata se non addirittura osteggiata. La migrazione diventa minaccia per l’ordine pubblico e, di recente, per la stessa salute. La cittadinanza si fa strumento di esclusione e il migrante da soggetto di diritto si trasforma in “beneficiario, non più individuo che reclama diritti negati o usurpati, ma colui che potrà godere dei beni elargiti da una società benevola” secondo parametri di sfruttamento.
D’altro lato la realtà delle migrazioni ha determinato una proficua riflessione etica nelle società. A fronte di “una politica senza coraggio, spesso solo egoistica”, questi passaggi hanno contribuito a sviluppare reti di solidarietà che sfidano “la logica proibizionista delle politiche dominanti”. È dimensione poco considerata quella che guarda alle ricadute sulla coscienza collettiva. Atteggiamento che comporta un arricchimento anche nella coscienza civile richiamando alle responsabilità personale, alle risposte pur piccole che si possono dare.
A un altro incontro di studi fa riferimento la seconda parte della rivista riportando gli interventi sulla situazione al confine con la Francia nel 1943, sulle condizione degli ebrei e lo sfaldamento della 4^ armata dopo l’8 settembre.
IL PRESENTE E LA STORIA 102. PASSAGGI DI VENTO
Autori Vari
Editrice Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea
Prezzo fascicolo 20 euro