Cuneo – Potenziare tutte le misure utili per la prevenzione e la tutela dalla possibile diffusione dell’epidemia da peste suina africana (psa) che minaccia il territorio cuneese, in accordo con Stato, Regione Piemonte e Provincia e semplificare al massimo le procedure necessarie per il suo contenimento.
È l’appello dell’assemblea dei sindaci convocata in via d’urgenza a Cuneo dal presidente della Provincia Luca Robaldo per fare il punto della situazione con i colleghi amministratori locali. Oltre ai rappresentanti di 130 Comuni della Granda, erano presenti il senatore Giorgio Bergesio, i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso e i rappresentati delle categorie agricole e di Confindustria, oltre al Servizio veterinario regionale. In collegamento video il vice presidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, l’onorevole Chiara Gribaudo da Roma e, sempre in collegamento, il commissario straordinario all’emergenza Vincenzo Caputo.
Proprio Caputo ha comunicato che viene creato un gruppo di coordinamento operativo interdisciplinare in tema di ambiente, agricoltura e salute che avrà sede in Piemonte. A dare supporto alla lotta contro la Psa arriverà anche l’esercito con l’utilizzo dei droni per individuare i cinghiali e il sostegno per lo smaltimento delle carcasse. Caputo ha precisato che la nuova ordinanza prevede anche supporti economici per i danni economici subiti e per i costi di macellazione, oltre ad un rafforzamento del ruolo del commissario a sostegno del settore suinicolo così importante per molti territori, come quella cuneese, dove sono allevati oltre 1 milione di capi, pari al 10% del totale nazionale.
Il primo caso di peste suina africana è stato rilevato in Italia il 6 gennaio 2022 e da allora l’epidemia si è estesa in Liguria e il Piemonte (Alessandria) ed ora anche in altre regioni italiane. Dal gennaio scorso ad oggi i contagi sono passati dagli iniziali 223 ad oltre 700 capi. Alcuni comuni della provincia di Cuneo, confinanti con la zona infetta ligure, sono già stati posti in zona di restrizione 1 ed il comune di Saliceto in zona di restrizione 2 (zona “infetta”) per il ritrovamento di una carcassa positiva a Cairo Montenotte (Savona), circa 10 km di distanza. Questo fatto comporta limitazioni all’attività venatoria e ad altre attività ludiche ed imprenditoriali, previste dall’ordinanza. Se altri comuni dovessero passare in zona 2 per il diffondersi del contagio l’impatto su molte attività produttive ed in particolare sul comparto suinicolo provinciale potrebbe essere notevole, oltre a bloccare di fatto l’attività venatoria nei territori interessati per molti anni, fino al completo esaurimento dell’epidemia. I tempi di eradicazione del virus sono nell’ordine dei 36 mesi.
Gli assessori regionali Marco Protopapa e Fabio Carosso hanno comunicato che in provincia di Cuneo, grazie all’incremento degli abbattimenti, si stanno raccogliendo i primi risultati positivi. Al momento sono circa 1.250 i soggetti che hanno seguito i corsi di formazione per l’abbattimento e l’attività prosegue mentre anche gli Enti Parco collaborano nelle battute di caccia in coordinamento con guardacaccia, guardaparco e bioregolatori.
I responsabili del Settore veterinario regionale che comunque sottolineato la gravità della situazione e le difficoltà ad arginare un virus che rallenta d’estate, ma riparte con il freddo autunnale. Controllo degli allevamenti suinicoli, aumento delle norme di biosicurezza, reti di contenimento, ricerca attiva delle carcasse per localizzare il virus: sono tutti provvedimenti per arginare il fenomeno. Ai sindaci si chiede di fare da tramite con il territorio, soprattutto per le zone di confine, perché l’epidemia si sta allargando alla velocità di 5-6 km al mese. Numerosi gli interventi degli amministratori locali che hanno chiesto informazioni e soprattutto sostegno per questa battaglia.
Da qualche settimana poi è operativa la cabina di regia istituita dalla Provincia e coordinata dal consigliere provinciale Silvano Dovetta che si riunisce ogni lunedì allo scopo di monitorare la situazione e fare da punto di scambio di informazioni tra tutti i soggetti a vario titolo interessati ai rischi come allevatori, trasformatori, produttori di mangimi, veterinari e gruppi venatori.