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Domenica 22 dicembre 2024

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Donna truffata per l’assicurazione auto acquistata on line

Una centallese che nel luglio 2021, dopo una ricerca on line, era stata contattata da una sedicente assicuratrice

La Guida - Donna truffata per l’assicurazione auto acquistata on line

Centallo – Aveva cercato in Internet un’assicurazione per l’auto valutando le offerte più vantaggiose e sul sito Facile.it aveva inserito i dati della sua auto per avere un preventivo: così è iniziata la truffa di cui è stata vittima una signora di Centallo nel luglio 2021. Dopo dieci minuti la signora ricevette una chiamata da una donna, G. B., residente a Giugliano (provincia di Napoli) e ora a giudizio per truffa, che si spacciò come operatrice del sito e broker assicuratrice, offrendosi di fornire maggiori informazioni sulle assicurazioni più convenienti e le mandò su Whatsapp due preventivi. La vittima della truffa scelse quello di una nota assicurazione e l’Iban su cui avrebbe dovuto fare il bonifico. I documenti ricevuti via mail risultavano corretti e veritieri, la donna aveva anche fornito i riferimenti del codice Ivass da cui si attestava la propria attività di broker assicurativa. Quel numero di conto era intestato all’imputata che non appena ricevuti i 300 euro pattuiti si rese irreperibile bloccando il numero di telefono della vittima della truffa; quando infatti la parte offesa cercò su Internet il contatto della broker, le rispose una donna che era effettivamente l’intestataria di quel codice Ivass ma che in realtà aveva un altro nome (e per questo motivo fece denuncia per sostituzione di persona). Anche all’agenzia di assicurazione negarono di aver mai stipulato quel contratto il cui numero di preventivo non esisteva. Nelle indagini vennero verificati tutti i movimenti legati al conto su cui era stato fatto il bonifico e le celle telefoniche agganciate dal numero utilizzato per mettere a segno la truffa: i movimenti sul conto erano stati fatti da un uomo residente nello stesso Comune dell’imputata, così come le celle telefoniche da cui erano partite le chiamate per contrattare con la vittima. Dalle indagini non era emersa alcuna denuncia di smarrimento o furto della carta d’identità usata per aprire il conto della banca on line su cui erano finiti i soldi. Il processo è stato rinviato al 3 novembre per ascoltare l’imputata e completare l’istruttoria.

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