Cuneo – Papa Francesco andrà a fine agosto in Mongolia. Ad accoglierlo il cardinale Giorgio Marengo, cuneese di origini, missionario della Consolata e prefetto di Ulan Bator. Le date sono dal 31 agosto al 4 settembre. In Mongolia il Papa incontrerà la piccola comunità cristiana cattolica che conta 1450 battezzati. Il quarantottenne porporato cuneese appena dopo il Concistoro dello scorso anno aveva invitato il papa a visitare il paese delle steppe.
La Chiesa in Mongolia
La Mongolia è un Paese dell’Asia centro-orientale schiacciata tra la Siberia russa e la Repubblica Popololare Cinese. Ha una superficie cinque volte l’Italia e ha 3,5 milioni di abitanti: di questi, 1.450 hanno abbracciato il cristianesimo e la Chiesa Cattolica. Più numerosi sono gli evangelici protestanti che contano 15.000 fedeli. La Chiesa Cattolica locale che è in Mongolia è composta da persone che, come le definisce aveva definite il cardinale Giorgio Marengo, durante un incontro a Fontanelle: “con grande coraggio hanno scelto di seguire il Signore nella Chiesa cattolica. Non è una scelta scontata in Mongolia, vuol dire essere persone un po’ fuori dal coro, vuol dire esporsi a critiche e a discriminazioni”. Anche se c’è la libertà di culto nella costituzione della Mongolia, ci sono alcune applicazioni mirate, in particolare ad evitare il proselitismo. La maggior parte dei cristiani vive nella capitale Ulan-Bator. Ci sono 5 comunità parrocchiali in città, due parrocchie al nord e una al sud. Quest’ultima a Arvahee è stata costituita anche da Marengo che si trovava lì, in quanto parroco. Sono 8 le parrocchie in Mongolia e ci sono varie congregazioni che si occupano di sanità, diritti, promozione della donna e dei bambini abbandonati.