Cuneo – Il 2022 ha rappresentato un primo anno di svolta per il comparto del biologico o meglio di leggero rallentamento alla crescita degli anni precedenti.
La Coldiretti ha fondato l’Associazione nazionale Coldiretti Bio, che raggruppa tutte le aziende biologiche e biodinamiche per sottolineare e ribadire l’importanza del comparto. La scelta di riunire biologico e biodinamico è stata fatta proprio alla luce dell’aumento anche delle certificazioni e delle aziende che seguono e producono secondo il metodo biodinamico e che rappresentano realtà economiche stabili sui mercati.
Negli ultimi cinque anni in Italia le superfici e le aziende bio sono cresciute del 40% e i consumi interni di circa il 70%; oggi l’Italia è al terzo posto dopo Francia e Spagna.
Dall’ultimo censimento, gli ettari certificati in Italia sono circa 2.190.000 portando la superficie agricola utilizzata biologica al 17,4%. Nell’ultimo anno sono aumentati gli ettari a cereali biologici, soprattutto per frumento duro e tenero e i fruttiferi grazie alla vite (+9%) e al nocciolo (+12,5%). Le regioni cresciute maggiormente sono la Toscana (salita al terzo posto), il Friuli e la Campania. Il Piemonte è cresciuto del 4,5%, è giunto a circa 51.500 ettari.
La zootecnia, pur ancora a rilento, è cresciuta molto per il comparto avicolo (+20%) e per l’apicoltura (+13%).
Anche gli operatori (produttori, preparatori e importatori) sono cresciuti arrivando a circa 86.000 unità, di cui circa 3.300 in Piemonte.
Per quanto riguarda i consumi si è di fronte a un rallentamento, probabilmente dovuto al fatto che si è ripreso a spostarsi maggiormente e a consumare meno in casa, oltre all’aumento dei costi.
Quest’ultimo ha spinto parte dei consumatori a modificare le proprie scelte, con altri prodotti o altre “certificazioni”. Il dato sui consumi è anche riscontrabile dall’ampliamento dei negozi in cui il consumatore cerca i prodotti biologici, dai discount alla grande distribuzione in genere.
Tuttavia, il comparto rimane stabile: dalle analisi di mercato risulta che il 39% dei consumatori europei “medio alti” vogliono continuare a consumare cibo biologico e in alcuni casi anche aumentarne i consumi; il 70% dei giovani italiani, francesi e tedeschi crede ancora che il bio sia il futuro. Anche la politica continua a incentivare la certificazione, per centrare nel 2030 l’obiettivo del 25% della “sau” europea certificata bio.
In provincia di Cuneo le colture maggiormente presenti e certificate sono le pomacee, soprattutto pero e melo, i cereali (autunno-vernini e “cereali minori”), i foraggi, gli ortaggi, i piccoli frutti (mirtillo soprattutto) e le colture officinali, tra cui anche produzioni biodinamiche.