Cuneo – Campi e prati sommersi ricoperti di ghiaccio, cereali e ortaggi devastati. Questi gli effetti dell’ondata di maltempo che nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 10 maggio, ha investito la Granda con eventi estremi localizzati e danni all’agricoltura che riguardano soprattutto una zona circoscritta che comprende campi e coltivazioni nei comuni di Barge, Cavour, Moretta e Cardè.
Un’eccezionale e violentissima grandinata che ha letteralmente ricoperto il terreno di un manto di ghiaccio in pochi secondi con danni che i tecnici di Coldiretti Cuneo stanno stimando in queste ore valutando la situazione azienda per azienda. Particolarmente colpite le coltivazioni cerealicole e orticole. I danni sui cereali che si registrano sono importanti, in particolar modo sono stati colpiti il mais e il grano in fioritura.
“I cereali a paglia come orzo e grano, infatti – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – si trovano in questo momento nella fase delicata della spigatura. Una stima quantitativa, avendo grandinato ieri nel tardo pomeriggio è ancora prematura, i danni sono comunque ingenti. In queste ore siamo al lavoro per valutare la portata dei danni che per le aziende presenti in queste porzioni di territorio sono ingenti e in molti casi hanno compromesso drasticamente la produzione di quest’anno. Per diverse aziende ad indirizzo zootecnico che alimentavano i loro animali con foraggi di propria produzione il primo taglio è andato perduto, comportando così ulteriori costi.
“Stiamo fronteggiando le conseguenze del cambiamento climatico con una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo e una più elevata frequenza di manifestazioni violente. Il risultato – evidenzia Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo – è un conto per l’agricoltura italiana di 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture”.
“Il maltempo delle ultime ore, dopo la siccità che stiamo attraversando da mesi, ha il sapore della beffa. La grandine, in particolare, è l’evento più temuto per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno” spiega Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.