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Sabato 2 novembre 2024

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Regolare il gioco fra la realtà e l’illusione

Marco Gas di Cuneo, autore di una pittura figurativa aspra e concentrata

La Guida - Regolare il gioco fra la realtà e l’illusione

Nato a Imperia nel 1955, laureato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Marco Gas vive a Cuneo dove conduce, tra l’altro, un affermato laboratorio di restauro. Espone dal 1988, dalla prima personale Proposte I al Palazzo della Regione a Torino. Sono seguite molte personali e collettive in Italia (Vicenza, Lissone, Treviso, Bologna, Pavia, Mantova, Carrara, Monza, Venezia, Varese, Milano, Reggio Emilia) e a Nizza. Una particolarmente importante è stata la collettiva con Elio Gas e Guido Giordano Le Forme del Sacro a Cuneo nel 2012. Nel 2013 era tra gli autori della mostra di Grandarte al Complesso monumnetale di San Francesco. Autore di una pittura figurativa aspra e concentrata, molto amata, a suo tempo, da Giovanni Testori (mostra personale L’oggetto stato d’animo alla Compagnia del Disegno di Milano). Notevoli sono le sue nature morte.

“Quando si vedono quadri di nature morte come questi di Marco Gas, – scrive Francesca Bonazzoli – così accanitamente legati alla tradizione della pittura come riproduzione della realtà, viene da chiedersi come essi possano convivere con la ricerca artistica d’oggi. Perché ad alcuni artisti interessa ancora, come si è fatto dal ‘600 alle avanguardie, dipingere sulla tela due conchiglie o un vaso, quando tutta l’arte del ‘900 ha voluto superare i limiti della rappresentazione naturalistica? La domanda non è se Gas sia o non sia un pittore “moderno”, essendo la risposta ovvia. Piuttosto, possiamo rispondere riflettendo sul suo modo di indagare la realtà. Gli oggetti (ciotole, pennelli, bottiglie) che compongono le nature morte di Gas sono tutti ritratti all’interno di una scatola, come dentro uno spazio in cui guardare una messa in scena. A sua volta, il quadro è una sorta di palcoscenico di quella rappresentazione: è lo specchio attraverso cui l’osservatore vede ciò che sta osservando il pittore, in una continua ambiguità e scambio delle parti tra finzione e realtà. Gli oggetti sono trasformati in pittura. Ma questa, non appena cambia forma, tenta di ritrasformarsi in realtà attraverso i grumi e la terra con cui è impastato il colore così che la superficie bidimensionale della tela si muove per ridiventare l’oggetto tridimensionale che vi è rappresentato (non a caso le opere si intitolano tutte “Concretus”). È l’artista, dunque, a stabilire i limiti fra il vero e la sua riproduzione e a regolare il gioco fra la realtà, il suo spettacolo e l’illusione di stare dentro questo gioco”.

Vivo è sempre stato il suo interesse per il sacro: nel 1992 inaugura due grandi pale d’altare nella Parrocchiale di San Rocco Castagnaretta; nel 1994 realizza una Grande Casola Battesimale commissionata dal Vaticano per il Papa Giovanni Paolo II; nel 2002, un Noli me tangere per la Parrocchiale di Limone Piemonte. Vince il Premio di Pittura Lissone nel 1999 e il Premio Internazionale di Arte Sacra Contemporanea a Lecce.

Significative sono le sue incursioni nella scultura, con opere tratte dalle Metamorfosi di Ovidio, ed esposte anche all’estero: Londra, Mosca, Zurigo e Dubai. Dal 2007 è docente nei progetti Dai frescanti e Preghiera dipinta dell’associazione culturale Terra dei Bagienni con la Provicia di Cuneo. Nel 2011 installa una grande realizzazione Antaios nel cortile di Palazzo Righini, a Fossano.

 

Marco Gas

Marco Gas

Ssculpture dans la cour Antaios - Marco Gas

Ssculpture dans la cour Antaios – Marco Gas

Miriam - olio su tavola - Marco Gas

Miriam – olio su tavola – Marco Gas

Kuros dettaglio - olio su tavola - Marco Gas

Kuros dettaglio – olio su tavola – Marco Gas

Pala d'altare San Rocco Castgnaretta marco gas

Pala d’altare San Rocco Castgnaretta marco gas

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