Cuneo – Era stato condotto in stato di ubriachezza al pronto soccorso del Santa Croce ma qui aveva opposto resistenza alle cure dei sanitari e minacciato con un coltello un infermiere dicendogli “è meglio se non ti riconosco fuori di qui altrimenti ti faccio fuori”. Con l’accusa di minaccia aggravata dall’uso di armi è stato quindi rinviato a giudizio M. G., 51enne di Bra attualmente senza fissa dimora. L’uomo si era quindi allontanato dal Dea dell’ospedale prima che intervenisse la pattuglia di agenti della Questura, i quali raccolsero le testimonianze dei presenti e visionarono i filmati delle telecamere di servizio. Uscendo dall’ospedale gli agenti trovarono M. G. seduto su una panchina del piazzale della stazione (nella foto) e si avvicinarono: “Gli chiedemmo se aveva un coltello – ha riferito in aula l’assistente capo in servizio alle volanti – e lui ci ha risposto affermativamente, poi lo ha preso dallo zaino e lo ha posato sulla panchina”. A poche ore di distanza dall’identificazione e segnalazione, l’uomo venne però nuovamente fermato e trovato in possesso di altri coltelli. complessivamente, nel corso di quel 9 giugno 2021 vennero sequestrati a M. G. tre coltelli con lame lunghe 8, 11 e 16 centimetri, e una catena in ferro lunga circa un metro e mezzo. Nel corso dell’istruttoria però non è emerso con chiarezza che l’imputato impugnasse il coltello mentre minacciava l’infermiere, il quale ricordava piuttosto di aver visto l’imputato con in mano il coltello ma che non gli era mai stata puntata addosso la lama. Riqualificato il reato in minaccia semplice e porto di oggetti atti a offendere, il pubblico ministero ha chiesto che l’imputato venisse condannato alla pena di tre mesi di reclusione, richiesta di riqualificazione a cui si è associato anche il difensore che ha chiesto anche il minimo della pena in considerazione della collaborazione mostrata nei confronti degli agenti al momento delle due perquisizioni. Richiesta di condanna accolta dal giudice che ha però contenuto la pena in una multa di 1.000 euro più il pagamento delle spese processuali con confisca e distruzione dei coltelli e della catena.