In un momento di svolta della linea politica del Parlamento italiano, risulta tempestivo il saggio di apertura della rivista “Il presente e la storia” dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea. Lo esplicita nell’editoriale Giovanni De Luna allorché, scrivendo prima del 25 settembre, sottolinea l’eventualità di una rivisitazione del “passato e del patto di memoria sul quale si è fondata la Repubblica”.
La ricerca di Alessandro Ponsi “Dal bianco al verde” prende infatti in considerazione sei decenni di vita politica in provincia. Un periodo che va dal consolidarsi della Democrazia Cristiana al suo tramonto. Si riflettono in questo cammino le trasformazioni degli schieramenti politici a livello nazionale, anche se più volte l’autore sottolinea la necessità di operare distinzioni dovute alle peculiarità nostrane da riferirsi a singoli esponenti di partito oppure frutto di un tessuto economico tipico della provincia cuneese.
Il dopoguerra è segnato quasi da un’identificazione di un partito, la DC, col territorio. Fin dalle prime elezioni amministrative (1946) conferma la sua posizione di primo partito, apertamente sostenuto dall’istituzione ecclesiastica. La classe politica eletta, non solo in quel partito, appare “con un numero ristretto di persone che hanno effettivamente partecipato alla Resistenza”. Da questa posizione di predominio, la DC va presto estendendo la sua presenza in ogni aspetto della vita sociale da quella sportiva a quella ricreativa in genere. Se il mondo cattolico è fondamento imprescindibile, presto gioca un ruolo importante il rapporto con le istituzioni bancarie e si consolida il radicamento nel mondo rurale con il parallelo affermarsi della Coldiretti. Questa situazione si prolunga fino agli anni Settanta quando si manifestano i primi segnali di cambiamento della mentalità tradizionale. L’autore ravvisa nel referendum sul divorzio (1974) il chiaro sintomo di una crisi incipiente che si conferma negli anni successivi con la comparsa sulla scena prima di liste civiche poi di nuove formazioni politiche.
Il saggio traccia anche un quadro del tessuto economico della Provincia, delle sue trasformazioni con la nascita di grandi industrie e le ricadute sul contesto sociale con lo spopolamento delle valli e l’inurbamento.
La rivista dedica poi un saggio storico sull’incontro tra Mussolini e Franco a Bordighera e sul rapporto tra Fenoglio e Enrico Martini Mauri a cui lo scrittore diede notorietà nel personaggio Lampus del “Partigiano Johnny”.
Il presente e la storia 101. Dal bianco al verde
Autori Vari
Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea della provincia di Cuneo
35 euro