Cuneo – Sul possibile insediamento di un nuovo centro commerciale a Cuneo, in corso De Gasperi, nell’area di fronte ai Vigili del Fuoco, interviene anche Confcommercio Cuneo, con il suo presidente, Luca Chiapella. L’accordo di programma è all’ordine del giorno questa sera, martedì 18 aprile, nella commissione comunale competente, ed era stato discusso già nel precedente mandato amministrativo in commissione Urbanistica (nell’aprile del 2022).
“Si tratta di ipotesi in quanto non si conosce al momento chi sarà il competitor – dice Luca Chiapella – ciò che è sicuro è la ratifica da parte dell’Amministrazione Comunale di Cuneo dell’accordo di programma che riconosce la localizzazione commerciale urbano periferica non addensata di tipo L2 lungo Corso De Gasperi, nell’ultimo spicchio di terreno non edificato”.
L’intervento riguarda la realizzazione di una o più costruzioni con destinazione commerciale, produttiva e artigianale, come consentito in quell’area dal Piano Regolatore. Per conoscere nel dettaglio gli interventi bisogna però attendere la presentazione dei relativi piani esecutivi convenzionati.
“Confcommercio Cuneo ha partecipato nel 2019 alla rielaborazione dei criteri di programmazione degli insediamenti commerciali. Nel corso dei lavori di concertazione si è ribadita l’esaustività della metratura commerciale presente concentrata nei grandi poli del commercio, lasciando ovviamente libera la possibilità di insediamento agli esercizi di vicinato. Ci lascia un po’ di amaro in bocca constatare che, a pochi mesi di distanza più precisamente il 1° luglio 2020, sia stata presentata questa richiesta di localizzazione L2 con una superficie di oltre 40.000 mq. È chiaro che le condizioni di compatibilità urbanistico-commerciali e di viabilità previste dalla Regione Piemonte lo consentono, certo è che nel 2023 ci saremmo aspettati una più spiccata sensibilità verso la programmazione partecipata degli spazi urbani, le politiche di rigenerazione urbana, la lotta alla desertificazione commerciale a tutela anche dei cittadini, senza dimenticare l’azzeramento del consumo di suolo. Tutti argomenti che in questi anni, anche con la creazione dei Distretti del Commercio, abbiamo cercato di rafforzare e diffondere tra i rappresentanti politici deputati al governo del territorio.”
“Oggi”, conclude Chiapella, “non possiamo che auspicare che nonostante tutto, il tessuto economico cuneese in un momento ancora molto difficile regga e che l’operazione non si riveli l’ennesima speculazione immobiliare che lascerà sul terreno ulteriore cemento, con capannoni vuoti alla mercé di occupazioni irregolari e relativo degrado”.