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Giovedì 26 dicembre 2024

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Caccia e agricoltura, un’alleanza da ricreare per il bene dei territori

Attività venatoria, le denunce e le richieste del mondo agricolo contro certi “giochetti” che di fatto finora hanno vanificato ogni impegno per contrastare la fauna selvatica

La Guida - Caccia e agricoltura, un’alleanza  da ricreare per il bene dei territori

Cuneo – “Occorre prendere atto una volta per tutte che i cacciatori non stanno supportando, soprattutto nelle zone interessate dalla Psa, le operazioni necessarie e più in generale la campagna di depopolamento del cinghiale: si deve quindi dare piena attuazione alle disposizioni recentemente introdotte con la riscrittura dell’articolo 19 della legge 157-1992 in tema di un efficace controllo della fauna selvatica”. Lo sottolinea con forza Coldiretti Cuneo, che richiama l’urgenza di investire per incrementare il personale preposto all’attività di abbattimento e il fatto che “vanno messi in atto senza più scuse, applicando le linee guida operative, tutti gli interventi, senza dipendere dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e Comprensori alpini (Ca) che, salvo rare eccezioni, hanno di fatto bloccato finora l’operatività”.

Occorre che la politica si assuma fino in fondo le proprie responsabilità, evitando di intervenire, come sta accadendo con la prima stesura della legge regionale di riordino, solo nel contesto dell’attività venatoria e su aspetti aventi una connotazione di carattere esclusivamente gestionale e di interesse di pochi: serve concretamente definire una strategia che permetta, attraverso azioni immediate e straordinarie, di avviare un reale processo di eradicazione della peste dei cinghiali.

Coldiretti ha, intanto, ottenuto lo stop al commissariamento dei Comitati di gestione degli Atc e dei Ca. A tal proposito, l’organizzazione ricorda che il mandato di tali comitati di gestione è scaduto lo scorso 31 dicembre.

All’avvicinarsi di tale scadenza, Coldiretti aveva chiesto alla Regione di procedere subito con i rinnovi anziché mantenere in carica organismi che, salvo rari casi, avevano fallito la loro missione sul depopolamento dei cinghiali.

Secondo Coldiretti, infatti, una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è certo pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati così insoddisfacenti.

Alla luce dei mancati rinnovi dei comitati di gestione a fine 2022, Coldiretti ha chiesto alla Regione di fare un passo indietro sulla decisione di commissariare gli organi degli Atc e Ca con nomina dei presidenti in carica quali commissari, limitandosi a prorogare i comitati per il tempo minimo necessario ai rinnovi. La giunta regionale, recependo le considerazioni della Coldiretti, ha eliminato la previsione che introduceva la facoltà, trascorso il periodo di proroga di due mesi del mandato dei comitati di gestione, di considerare un successivo periodo di commissariamento della durata massima di tre mesi (prorogabili, per motivate ragioni, di sei).

Per quanto riguarda la riforma del sistema di gestione della caccia, Coldiretti chiede di lavorare a una razionalizzazione del numero di istituti venatori, considerando che oggi sono ben 38 gli Atc e i Ca presenti a livello regionale. E senza mettere in discussione un principio imprescindibile: l’incompatibilità in termini di rappresentatività. 

Coldiretti Cuneo ha sempre sostenuto come sia fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie (imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali, rappresentanti d’associazioni di protezione ambientale) non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie già rappresentate nello stesso comitato di gestione.

 Secondo Coldiretti, infatti, è fondamentale che ogni componente sia adeguatamente rappresentata senza potenziali conflitti di interesse, per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti. A pagare questi “giochetti”, per Coldiretti, sono le vittime di incidenti stradali oltre alle imprese agricole a cui va garantito di poter svolgere il lavoro.

“Ringraziamo tutti i nostri rappresentanti – ha detto il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – che, pur in condizioni di strutturale minoranza numerica, hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i comitati di gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica”.

L’estate scorsa Coldiretti ha promosso un corso per formare i proprietari o conduttori di fondi che intendono partecipare ad attività di contenimento dei cinghiali, per attuare efficacemente le operazioni previste dal Piano di controllo provinciale del cinghiale. Un centinaio i partecipanti, divenuti nuovi tutor qualificati operativi sul territorio.

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