La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Giovedì 14 novembre 2024

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Il cinghiale, una calamità che costa al Piemonte milioni di euro all’anno

Gli effetti disastrosi vanno dagli incidenti stradali all’impossibilità di coltivare certe zone, oltre all’incubo della peste suina africana

La Guida - Il cinghiale, una calamità che costa al Piemonte milioni di euro all’anno

Cuneo – La proliferazione incontrollata di cinghiali e di specie selvatiche negli ultimi anni sta comportando ingenti danni all’agricoltura e all’allevamento.

Negli ultimi sette anni i danni causati dai cinghiali in Piemonte si sono aggirati intorno ai 17 milioni di euro; la nostra è stata la seconda regione italiana più colpita dopo l’Abruzzo, sulla base dei risultati dell’indagine condotta dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sulla gestione del cinghiale in Italia.

Coldiretti chiede una nuova sinergia di gestione coordinata fra tutte le aree protette, i territori di caccia, compresi gli istituti privati faunistici-venatori, per controllare una specie potenzialmente molto impattante sull’ambiente, sulle produzioni agricole e sulla sicurezza stradale come il cinghiale. A questo scopo è utile anche una strategia definita sulla base delle più aggiornate conoscenze scientifiche, che valorizzi al meglio le risorse umane disponibili e le capacità di intervento attivo sul territorio.

Il punto di fondo è nel rischio di allargamento dei confini delle zone a rischio Psa (peste suina africana; si veda l’articolo sotto). Da fine dicembre 2021 all’aggiornamento del 12 marzo scorso) sono 455 i casi accertati di peste suina nel ritrovamento di carcasse di cinghiale infette tra Piemonte e Liguria.

Intanto però resta lontanissimo l’obiettivo dei 50.000 abbattimenti di cinghiali sul nostro territorio regionale: il dato per ora è fermo sotto la soglia delle 16.000 unità.

A più di un anno dal primo caso di peste dei cinghiali individuato in Piemonte, i numeri di quella che doveva essere un’azione straordinaria di depopolamento sono del tutto insufficienti.

Si sono susseguite riunioni, ordinanze regionali, disquisizioni su barriere e recinzioni, senza un’effettiva tempistica in termini di conclusione dei lavori e di attivazione di interventi risolutori, rendendo insostenibile una situazione che danneggia le aziende agricole, l’ambiente ed espone i cittadini a incidenti stradali, purtroppo anche mortali, come accaduto nel luglio 2022 a Villanova Mondovì.

Il rischio sempre più concreto è che la peste suina africana, veicolata dalla proliferazione incontrollata dei cinghiali, arrivi anche sul territorio della Granda.

Di fronte a questa ipotesi di scenario, le conseguenze si prospettano semplicemente disastrose per gli allevamenti suinicoli cuneesi e per il loro apporto alle filiere del Prosciutto di Parma e del San Daniele.

La filiera suinicola cuneese (come ricorda Coldiretti Cuneo) con le sue 800 aziende conta quasi 900.000 capi destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.

Le ripercussioni economiche della diffusione della Psa in provincia di Cuneo, oltre al danno diretto a carico degli allevamenti a causa della perdita di capi, sono pesanti perché sorgerebbero inevitabili restrizioni commerciali con il divieto di movimentazione degli animali.

La presenza di questa patologia animale comporterebbe quindi la distruzione di migliaia di capi negli allevamenti coinvolti e si tradurrebbe in un blocco per gli operatori, con un durissimo, letale colpo inferto all’intero comparto.

La rilevazione di nuovi focolai ha ridefinito i confini delle aree a rischio: il Regolamento di esecuzione Ue 2023-224 della Commissione ha allargato tali aree con nuove delimitazioni in vigore dal 4 febbraio scorso.

E così la cosiddetta “Zona di restrizione I”, ossia la zona cuscinetto, si è allargata in provincia di Cuneo, dove ai territori comunali di Bergolo, Pezzolo Valle Uzzone, Cortemilia, Levice, Castelletto Uzzone e Perletto, si sono aggiunti quelli di Castino, Cossano Belbo, Rocchetta Belbo e Santo Stefano Belbo.

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente