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Domenica 22 dicembre 2024

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Bisogni e necessità del sistema irriguo provinciale

Le richieste e le proposte della Coldiretti in merito alla crisi idrica in corso e alle sfide future

La Guida - Bisogni e necessità del sistema irriguo provinciale

Quando l’acqua scarseggia, i diversi tipi di utilizzo (civile, irriguo, industriale, idroelettrico, pesca, ricreativo, ecc.) entrano in concorrenza tra loro. Nelle annate siccitose la disponibilità d’acqua in molti casi non è sufficiente a soddisfare le necessità irrigue e il mantenimento nei corsi d’acqua del Deflusso Ecologico.

Il conflitto non è risolvibile se non attraverso l’adozione di azioni in grado di aumentare la disponibilità d’acqua, poiché si tratta di due esigenze (ambientale e produttiva agricola) che non possono essere messe in competizione.

Tali obiettivi possono essere perseguiti tramite azioni volte a migliorare l’efficienza dei sistemi irrigui e ad aumentare la disponibilità d’acqua per uso irriguo.

È necessario aumentare l’efficienza dei sistemi irrigui, investendo su progetti integrati basati su interventi efficaci allo scopo di diminuire le perdite lungo tutta la rete di canalizzazioni e migliorare l’efficienza delle tecniche irrigue aziendali. Per un reale miglioramento dell’efficienza aziendale su vasta scala, sarebbe necessario disporre dell’acqua in pressione e provvedere alla riorganizzazione dell’irrigazione collettiva basata sul rilevamento dell’umidità del suolo e della consegna alla domanda.

L’aumento della disponibilità d’acqua nel periodo estivo si può perseguire con strutture in grado di immagazzinare acqua quando i deflussi sono abbondanti e renderle poi disponibili nel periodo estivo, e un aumento dei prelievi dalle falde. Ciò che occorre realizzare è un “Piano straordinario” nell’ambito del quale pianificare l’insieme degli interventi necessari individuando, a seconda delle situazioni, le opere che è possibile realizzare nel medio e lungo termine: invasi di piccole e medie dimensioni a servizio poche aziende o capaci di coprire le necessità di comprensori più ampi, bacini di laminazione delle piene lungo i corsi d’acqua a rischio di esondazioni, aree di ricarica delle falde. 

Occorre mettere in campo la capacità progettuale necessaria (sia per la pianificazione su area vasta che per la realizzazione di progetti cantierabili) e reperire le risorse. In Provincia di Cuneo i prelievi dalle falde già oggi risultano significativi anche in considerazione del fatto che, se si ipotizza di ottenere un miglioramento dell’efficienza del sistema irriguo, si deve parallelamente mettere in conto una proporzionale riduzione dell’infiltrazione e, conseguentemente, tempi di “ricarica” della falda superficiale più lunghi.

Occorre quindi anzitutto preservare le strutture esistenti garantendo lo stanziamento di fondi necessari per il ricondizionamento di pozzi anche privati e per la manutenzione straordinaria dei pozzi esistenti.

Le proposte di Coldiretti

– Individuare un commissario e istituire una cabina di regia per la predisposizione di un piano straordinario di prevenzione e mitigazione delle crisi idriche.

– Fare il censimento di tutti i progetti ipotizzati in passato e un rapido riesame delle criticità che ne hanno impedito la realizzazione.

– Acquisire da tutti i Consorzi irrigui di II grado le proposte progettuali in loro possesso.

– Individuare le idee progettuali che per necessità e/o grado di fattibilità risultano più urgenti.

– Ricercare i finanziamenti per elaborare progetti cantierabili.

– Attivare sul territorio sperimentazioni e azioni dimostrative di efficientamento delle tecniche irrigue.

– Potenziare il servizio di assistenza tecnica e formazione professionale rivolto agli agricoltori per migliorare le tecniche irrigue.

– Sviluppare una campagna di informazione sulle esternalità positive che l’attività di gestione della rete irrigua comporta.

– Progettare e adottare un sistema di riorganizzazione e accorpamento degli Enti irrigui.

– Costituire un osservatorio permanente per il monitoraggio dell’andamento del progetto.

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