Cuneo – Alla luce della difficile situazione dal punto di vista energetico scatenata dalla guerra in Ucraina e delle speculazioni di mercato a livello internazionale, Coldiretti Cuneo evidenzia la necessità di puntare su fonti alternative di energia valorizzando la filiera del legno cuneese e piemontese.
Le ripercussioni del conflitto russo-ucraino sulle bollette di luce e gas sono state pesanti nell’ultimo anno, con più di quattro milioni di famiglie in condizioni di povertà energetica e con potere d’acquisto sempre più basso e aziende agroalimentari in difficoltà per l’aumento dei costi dalla produzione alla trasformazione fino alla distribuzione.
Il risultato, rimarca Coldiretti Cuneo, è che più di un’azienda agricola su 10 (11%) è costretta a cessare l’attività, mentre circa un terzo del totale (30%) si trova obbligata a lavorare in una condizione di reddito negativo.
“La guerra ha messo sotto gli occhi di tutti la necessità di aumentare le risorse energetiche interne; per questo puntare su fonti alternative garantirebbe maggiore sicurezza nell’approvvigionamento portando nello stesso tempo al vantaggio di uno sfruttamento responsabile e sostenibile del bosco con la salvaguardia essenziale del territorio, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro”, dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.
Il Piemonte è la regione che, a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con quasi un miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive.
La provincia di Cuneo concorre a questo primato essendo, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, la prima provincia piemontese per superficie forestale, con quasi 260.000 ettari coperti da boschi e un incremento costante registrato dal 2000 ad oggi.
Notevole la varietà di specie arboree e arbustive presenti; le superfici più vaste nella Granda sono costituite da castagneti, faggete, robinieti e lariceti.
Soltanto i boschi gestiti in modo sostenibile assolvono al meglio funzioni importanti come la prevenzione degli incendi, delle frane e delle alluvioni o l’assorbimento di CO2.
Il lavoro e la presenza costante delle aziende agricole – evidenzia Coldiretti Cuneo – preservano i territori dall’abbandono e svolgono un insostituibile presidio a tutela dell’assetto idrogeologico e di un patrimonio naturale che ha una grandissima valenza turistica e ambientale per la Granda.