Fossano – “Un prete che non sogna non è un prete, diceva don Bosco. Dobbiamo fare i preti in questa realtà. Spesso anche noi siamo vittime dei mali che se si annidano ci lasciano apatia e tristezza e non hanno nulla del Vangelo di Gesù. La gente legge sul nostro volto se crediamo nelle sue parole”.Così ha detto mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e di Fossano, durante la celebrazione della Messa del Crisma, nella mattina di giovedì 6 aprile, nella Cattedrale di Fossano.
Molti i sacerdoti di Cuneo e di Fossano sono stati presenti per rinnovare le promesse del loro ministero: “Vogliamo celebrare oggi la scelta che il Signore ha fatto di continuare la sua missione servendoci di noi. Con le nostre fragilità e povertà. Il nostro essere pastori chiamati dal Signore per metterci in ascolto e mandati in mezzo al popolo, con e insieme al popolo. Fare parte del presbiterio vuol dire essere un unico corpo con varie sensibilità, amicizie e compiti immensi”.
Il vescovo ha ricordato loro: “Non ha senso un prete che vive da solo, che non fa formazione. Non ha senso un prete che si chiude in se stesso e non fa relazioni con chi ha ricevuto lo stesso mandato. Non ha senso un prete che svolge il suo servizio staccato dalla sua gente, dalle ansie e le preoccupazioni, dalla vita sociale. Non penso questo di voi. Sono ammirato ed edificato dall’impegno e dal dono che fate di voi stessi agli altri. Tutto ciò mi viene confermato da tanta gente che vi apprezza, che ci tiene alla vostra presenza, che si preoccupa di voi e che prega per la vostra santità. Sono tanti, molto più di quel che pensiamo”.
Un’attenzione alle povertà in tutte le sue forme: “La povertà va educata. So che alcuni di voi pagano di tasca propria. Facciamo attenzione anche alla povertà della gente che sta bene, ma è povera in spirito. Tutti i poveri hanno diritto al nostro ascolto, al nostro coinvolgimento”.
Durante la celebrazione sono stati benedetti gli oli del Crisma, Catecumeni e Infermi. Da oggi iniziano le celebrazioni del Triduo pasquale.