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Lunedì 25 novembre 2024

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La scommessa di coltivare mandorle e arachidi

La frutta a guscio continua a crescere in Granda: non solo le nocciole e le castagne ma anche produzioni che hanno ampi spazi di mercato, se si creano le giuste filiere

La Guida - La scommessa di coltivare mandorle e arachidi

Cuneo – Nella Granda conquistano sempre più spazio le coltivazioni di frutta a guscio, dalle noci alle mandorle fino alle arachidi, che negli ultimi tre anni hanno registrato un balzo del +200% degli ettari dedicati. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Cuneo, che evidenzia l’interesse crescente delle imprese agricole per le colture innovative di frutta a guscio (al fianco di quelle storiche delle nocciole e delle castagne) come alternativa alle colture frutticole tradizionali per la Granda.

“Il cambiamento climatico in atto e il forte ridimensionamento nella coltivazione di pesche, nettarine e kiwi, causato per le prime dalla rimuneratività sempre più bassa e per i secondi dalla batteriosi e dalla moria, hanno portato una cinquantina di imprenditori agricoli cuneesi – spiega Coldiretti Cuneo – a convertire parte degli impianti investendo in colture poco usuali per le nostre campagne ma più facilmente adattabili al clima che cambia e capaci di offrire buone prospettive economiche”.

È un bilancio di grande soddisfazione quello dei produttori di noci, coltivate su oltre 120 ettari, ma anche per i produttori di mandorle, con 40 ettari, e di arachidi, su 15 ettari; da queste superfici sono stati prodotti circa 3.600 quintali di noci, circa 300 quintali di arachidi e 150 quintali di mandorle, numeri destinati a crescere, vista la giovane età di molti impianti.

Il noce nelle varietà californiane, che si è ben adattato alle condizioni pedoclimatiche del territorio, offre interessanti sbocchi nell’industria dolciaria, nella vendita diretta e nella filiera salutistica della nutrizione.

Il mandorlo ha dimostrato in quest’annata di tollerare bene la siccità e i suoi frutti sono sempre più richiesti dall’industria dolciaria. 

L’arachide, pianta erbacea originaria del Sud America con un’ottima resistenza alle alte temperature e al clima secco, ha ampi margini di crescita sul nostro territorio, evidenzia Coldiretti Cuneo, in un’ottica di diversificazione colturale e di risparmio idrico; inoltre trova spazi importanti nella trasformazione in frutta secca e snack.

“L’agricoltura cuneese è dinamica e mostra una grande capacità di adattamento ai cambiamenti del clima e del mercato, con i nostri imprenditori sempre più aperti alla sperimentazione e alla diversificazione, pur in un contesto economico di pesanti rincari e di incertezza per il futuro. Il mercato delle noci, delle mandorle e delle arachidi rappresenta un’opportunità per molte aziende, ma è fondamentale sviluppare progettualità di filiera che garantiscano una giusta remunerazione ai produttori come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, afferma Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.

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