L’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Cuneo, con il Patrocinio del Comune di Cuneo e la collaborazione di Camera – Centro Italiano per la Fotografia, organizza un incontro e una mostra fotografica aperta alla città in ricordo di Roberto Gabetti, architetto e fotografo, a poco più di vent’anni dalla sua scomparsa.
L’appuntamento è giovedì 30 marzo, alle 14.30 presso l’Auditorium Foro Boario, per un seminario rivolto in particolar modo all’ordine degli architetti, seguito alle 17.20 dall’inaugurazione della mostra “Roberto Gabetti: architetto-fotografo” allestita a Palazzo Santa Croce con illustrazione del percorso espositivo da parte degli architetti Sisto Giriodi, curatore, e Paolo Mellano.
Oltre le attività di architetto, docente presso il Politecnico di Torino e progettista ritenuto fra uno dei più creativi, Gabetti si è rivolto alla realtà del costruito, delle architetture in genere, degli edifici e dell’abitato attraverso l’utilizzo della macchina fotografica ritenuto un prolungamento del suo occhio e luogo della concentrazione visiva. “Ha tenuto per vent’anni, dal 1945 al 1965, un “diario” fotografico, fino ad ora segreto, dei suoi viaggi di studio, dei progetti e dei cantieri – spiega il curatore Sisto Giriodi -. Quei rullini sono rimasti in un antico cassettone nello studio di via Sacchi 22 a Torino, sviluppati e imbustati nei “libretti” dal laboratorio di Riccardo Moncalvo. Le fotografie di Gabetti sono delle fotografie strane, che non hanno “padri nobili” come gli Alinari, ma nemmeno “maestri” riconoscibili nelle avanguardie storiche del ‘900. Si caratterizzano per scelte personali: provare punti di ripresa diversi da quelli del fotografo “in piedi” con la macchina “in bolla”; accettare la presenza nelle immagini della vita quotidiana, di uomini, donne, bambini, automobili e biciclette; scelte che rimandano ad un’idea di fotografia come conoscenza delle ragioni delle architetture, delle città e dei paesi, ma anche come antropologia visiva dei modi di vivere, di abitare, di vestirsi, di spostarsi con “immagini del mondo che siano una misura dell’esperienza”.
La mostra sarà poi visitabile dal 31 marzo al 2 aprile e dal 5 all’8 aprile, dalle 16 alle 19 (ingresso gratuito).