Luce, suono e valorizzazione. Le tre parole chiave su cui si è sviluppato l’intervento di restauro della Cattedrale Santa Maria del Bosco di Cuneo che in due mesi ha messo a punto lavori di messa a norma e sicurezza delle linee vita sui cornicioni interni, rifacimento dell’impianto elettrico, illuminazione, impianto audio e alcuni ritocchi puntuali sulle decorazioni delle volte e delle cappelle laterali, oltre alle statue sono state ripulite insieme alle colonne con interventi localizzati sulle decorazioni.
Una “nuova” Cattedrale pronta per la Veglia Pasquale
I lavori sono stati presentati questa mattina, giovedì 30 marzo, nella stessa Cattedrale ancora “cantiere” da Igor Violino, delegato vescovile per i beni culturali della Diocesi e Luca Soave, progettista e direttore lavori delle opere architettoniche, alla presenza del vescovo di Cuneo e Fossano monsignor Piero Delbosco, del vicario Carlo Sebastiano Vallati e di buona parte della Curia vescovile, del parroco della Cattedrale don Mauro Biodo, dei vertici della Fondazione Crc che ha pagato gran parte dell’intervento (250 dei 320 mila euro,) con il presidente Ezio Raviola e il vice Enrico Collidà, la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e il suo assessore Alessandro Spedale.
“Ci mancava la Cattedrale ed è molto bello che si siano rispettati i tempi – ha sottolineato il vescovo monsignor Piero Delbosco -. Voglio esprimere un grande ringraziamento a tutti coloro che si sono dati da fare, a chi ha diretto i lavori, a chi ha lavorato, a chi ha finanziato, alla Soprintendenza che ci ha seguiti, a don Mauro Biodo. Una buona luce e un buon ascolto contribuiscono a una buona azione liturgica che è fondamentale per noi, ed aprire alla Veglia di Pasqua è davvero molto significativo e importante”.
“Siamo contenti di aver sostenuto questo lavoro – ha detto il presdiente della Fondazione CrC Ezio Raviola – nell’ambito dei festeggiamenti dei 30 anni della nostra Fondazione. La Cattedrale è la chiesa della città e ormai mi sento non solo monregalese ma cuneese ed è importante che sia restituita ai cittadini dopo questo intervento”.
“È la chiesa della Città e dei cuneesi – sottolinea la sindaca Patrizia Manassero – ed è bello che questo intervento la valorizzi nell’anno in cui la Città di Cuneo compie 825 anni”.
“È bello che la cattedrale riapra la Veglia di Pasqua – ha chiuso don Mauro Biodo – quando il Vescovo sulla soglia con il fuoco nuovo inizierà la liturgia della luce in tre fasi diverse che saranno proprio evidenziati quest’anno dall’accensione di tutto il nuovo impianto. Saremo proprio tutti invitati a questo momento che per noi cristiano è quello pià solenne di tutto l’anno liturgico. Ho ritrovato le chiavi della statua di San Pietro e come le chiavi sono tornate alla statua, così mi auguro che i cuneesi ritrovino la strada per questo luogo”.
Un nuovo sistema di illuminazione a Led più armonico ed efficiente
Il progetto d’intervento ha seguito un approccio identificato come “cantiere della conoscenza” inteso come un progetto di restauro con scelte sostenibili nell’ottica della conservazione del futuro, con interventi su stucchi, dipinti, intonaci, Ma è soprattutto l’intervento illuminotecnico quello più importante e significativo dove si è scelta una armonizzazione della luce generale senza inondare i luoghi di luce artificiale con illuminazione diretta dell’ambiente, illuminazione indiretta per cupola e timpano e per evidenziare gli affreschi e illuminazione di accenti per cappelle, fuochi celebrativi, sculture e dipinti. Una tecnologia a led con corpi illuminanti erco, che consente poca manutenzione e risparmio energetico notevole. E poi un sistema audio che consentirà un maggiore armonia tra il parlato e il cantato.
“Il progetto di illuminazione – ha spiegato l’architetto Luca Soave – ha perseguito la relazione tra le prospettive simboliche-liturgiche-architettoniche presenti, considerando una “costruzione di luce” come il risultato di un equilibrio raggiunto tra luce naturale e luce artificiale. Il ruolo importante della luce nei luoghi sacri concorre a determinare l’identità, suggerisce atmosfere, sensazioni spirituali e significati profondi connotandone i luoghi. E così vale per l’audio, l’efficienza dell’impianto ha posto l’obiettivo di ricercare la massima intelligibilità del parlato e di indice di chiarezza musicale, aspetti fortemente correlati tra loro”.
I prossimi interventi
Rimangono ancora altri interventi da fare soprattutto sulla cupola, affrescata dal Toselli tra il 1834 e 1835, che appare in cattivo stato conservativo e necessitante di un completo intervento di restauro conservativo. E lo stesso vale per il Battistero con il fonte attribuito alla bottega dei fratelli Zabreri scalpellini della valle Maira, datato 1490, così come il pavimento di marmo intarsiato. Ma anche un intervento sulle coperture esistenti con relativi sistemi di smaltimento delle acqua meteoriche.