Peveragno – Fontane pubbliche si, fontane pubbliche no. Anche a Peveragno tiene banco la disputa tra chi vorrebbe che le fontane rimanessero sempre aperte e coloro che invece, al cospetto di una annunciata crisi idrica, ne auspicherebbero la chiusura.
Facendo seguito alla richiesta di alcuni cittadini, è arrivato il chiarimento del Comune in merito alla fornitura di acqua per l’acquedotto e l’apertura dei rubinetti pubblici.
“Le nevicate di fine inverno – spiega il sindaco – hanno irrobustito le nostre sorgenti, che per qualche tempo hanno avuto e hanno ancora acqua, tanto che nelle tinelle di accumulo sulle colline in molti casi si assiste all’uscita dal troppo pieno. Significa che in questo momento la montagna ci dà più acqua di quanta ce ne serve. Quindi è possibile tenere aperte le fontane pubbliche, visto che l’acqua in sovrappiù viene comunque restituita ai torrenti con i troppo pieno delle vasche, e quindi non ne stiamo sprecando. Ciò non vuol dire che ci sarà acqua sicura per l’estate. L’innevamento attuale è quello che servirebbe a maggio, non adesso, e le falde acquifere profonde sono impoverite da due anni di siccità. Sarà logico prevedere una crisi per mancanza d’acqua anche prima delle altre estati, salvo che le piogge primaverili ci salvino nei prossimi due mesi”.
Se continuerà a non piovere in primavera, anche per l’agricoltura si prevedono problemi. Le dighe che alimentano i consorzi irrigui e le falde acquifere da cui attingono i pozzi, non hanno infatti recuperato dalla scarsità di acqua dei due anni passati. “Quando il gestore dell’acquedotto (Acda) – conclude il primo cittadino – ci comunicherà che le nostre sorgenti inizieranno a dare meno acqua, sarà il momento di tornare a chiudere in parte o del tutto le fontane”.