In un incontro affollato, a Santa Maria del Monastero, venerdì 24 marzo è stato presentato il volume “Che meraviglia! Storie di vita intensamente vissute” (Velar, 160 pagine, 15 euro), scritto da Alberto Burzio (Barba Bertu), giornalista del settimanale La Guida.
La serata, in un clima familiare, è stata introdotta dal sindaco Paolo Vulcano e da Ivana Casale (assessore alla Cultura). Monsignor Giuseppe Guerrini, Vescovo emerito di Saluzzo, autore della prefazione del libro, ha sottolineato che
“partendo da domande molto semplici, l’abilità di Barba Bertu sta nello scovare e mettere in evidenza i punti di forza della vita di ciascuno, favorendo uno sguardo vero, autentico e senza maschere. E’ dalla autenticità che emerge la densità e la bellezza di queste pagine”. Il giornalista Fausto Lamberti ha ricordato i nove libri già scritti da Burzio, le oltre 400 persome che ha già raccontato, la telefonata inaspettata di ringraziamento arrivata da Papa Francesco per uno dei suoi libri.
Poi, stimolati da Barba Bertu, Graziella Villois di Saluzzo, Marilena Boudoin e Alberto Barra di Pontechianale, Silvana Santo e Beppe Bellino di Piasco hanno aperto i loro cuori raccontando i grandi dolori che li accomunano per la perdita degli amati figli e come si fa a convivere con la prova più difficile della vita.
Margherita Busso e Luigi Garzino di borgata Durandi hanno raccontato la grande amicizia che avevano con frate Francesco Maria Bono, l’eremita di Limonetto.
Maria Gabriella Bergia di Bernezzo si è soffermata sui sacrifici enormi fatti per diventare maestra e sul grande amore per i paffuti bimbi di montagna.
Don Beppe Arnaudo di Manta ha raccontato i primi momenti della nascita del Monastero di Pra ‘d Mill e il suo grande amore per Elva.
Un doveroso pensiero per Silvio Galvagno
Alberto Burzio ha rivolto un breve pensiero al caro amico, gravemente malato, Silvio Galvagno: il medico che andava ad operare i bambini in Africa e quelli che saltavano in aria sulle mine a Kabul. “Qui a Manta conoscete bene la grandezza di Silvio, una delle persone più buone che ho incrociato nella mia vita! Un giorno gli avevo chiesto: ‘Ma caro Silvio, cosa incide il tuo credo in Dio nella scelta di vita che hai fatto?’. E lui, commosso, era scoppiato a piangere come un bambino…
Propongo un momento di silenzio, pensando a lui e alla prova difficile con cui devono fare i conti la moglie Maria Teresa e i suoi cari. Per chi crede, può trasformarsi in una preghiera a Dio”.