La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Domenica 22 dicembre 2024

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

I destini che si incrociano nei giorni dell’alluvione

“Ciò che rimane”: un coro di fragili esistenze per la valle Tanaro tra smarrimento e solidarietà

La Guida - I destini che si incrociano nei giorni dell’alluvione

Il laconico avvertimento “ogni riferimento a fatti e persone reali è da considerarsi puramente casuale” è dovuto, certo non sentito intimamente. Il 5 e 6 novembre 1994 segna così profondamente la valle Tanaro che, far vivere i personaggi di un romanzo in quell’ambiente, non può che risolversi in un confronto con il drammatico reale, senza potersi scrollare di dosso un’intima adesione a quelle persone che le hanno vissuti.

È così che i personaggi, a cui ricorre Graziella Dotta per raccontare quei giorni, raramente riescono a staccarsi dalla realtà, a vivere una loro storia di finzione. La scelta di scrivere sempre al presente rende partecipe del concitato clima che va crescendo con il salire e l’esondare delle acque. Ogni personaggio è una storia vissuta con assoluta immediatezza, perché in quelle ore l’agire sembra prendere il sopravvento sul pensare.

Non c’è tempo per rivisitare il passato. Per un attimo  solo emerge nella mente di Giacomo per constatare che la sua casa non dovrebbe essere lì, però “erano anni diversi”. Come l’acqua che travolge ogni cosa, il presente si impone. Il tempo dei ricordi sarà più avanti: ora tutto è concentrato sull’esperienza che si sta vivendo, raccontata con taglio quasi da cronaca.

Tra le righe dei racconti sembra di percepire un senso di incredulità di fronte alla devastazione del Tanaro. In fondo è sempre stato un amico “tante volte ha minacciato, ma mai è stato traditore”. Un’intera comunità, distesa lungo i chilometri del fiume da Ormea fino ad Alba, d’improvviso si sente tradita. Lo dice chiaro Lorenzo. Prima Livio era stato più tenero “E impossibile quello che sta succedendo”. È lo smarrimento che prende Giacomo, quando, dopo rifiutando con fermezza di abbandonare la casa che aveva costruito, deve ricredersi e chiedere scusa alla moglie.

Sono una manciata di persone che vivono questi giorni in punti diversi della valle, ognuno a modo suo carico del proprio fardello di affetti cui aggrapparsi per affrontare la situazione. Eppure quel che per circa metà del libro sembra essere un collage di racconti, va lentamente trovando la sua direzione unitaria. Gli indizi sono disseminati: una copia di “La luna e i falò” persa a Ormea e ritrovato ad Alba, il carabiniere che fa da collante tra storie diverse.

È il senso di comunità che attraversa tutto il romanzo e si manifesta in gesti di solidarietà, di aiuto incondizionato anche a rischio della vita perché l’acqua sembra aver spazzato via anche i dissidi. Esploderà nella seconda parte quando lo stile cambia e a ogni personaggi è riservato un breve capitolo per scoprire che quell’intrecciarsi di vite nel 1994, negli anni successivi ha portato i suoi frutti. L’autrice può riservarsi così un piccolo colpo di coda, svelando nell’epilogo il gioco della finzione perché la vita incalza e finalmente consente di riappropriarsi del futuro.

 

Ciò che rimane
Graziella Dotta

Primalpe
15 euro

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente