Venerdì 24 marzo alle 17 presso lo Spazio Incontri della Fondazione Crc a Cuneo (via Roma 15) si terrà la presentazione pubblica del catalogo fotografico “Prima che il tempo finisca” di Michele Pellegrino. La pubblicazione rappresenta la terza occasione di valorizzazione dell’opera del fotografo di Chiusa Pesio che, attraverso il progetto “Donare. Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo”, nel 2017 ha generosamente concesso alla Fondazione Crc il suo archivio fotografico, a cui è seguita un’ulteriore donazione di circa 300 fotografie avvenuta nel 2019, da cui sono stati selezionati gli scatti contenuti in questo volume.
All’incontro saranno presenti l’autore Michele Pellegrino, Ezio Raviola, presidente della Fondazione Crc, Walter Guadagnini, direttore di Camera Centro Italiano per la Fotografia, e Daniele Regis, docente del Politecnico di Torino. Durante il pomeriggio Barbara Bergaglio, Responsabile Archivi di Camera Centro Italiano per la Fotografia, descriverà i primi esiti del progetto di catalogazione e digitalizzazione del fondo fotografico Pellegrino. Grazie a quest’attento e minuzioso lavoro condotto da Camera, promosso da Fondazione Crc sempre nell’ambito del Progetto Donare, entro il 2024 l’intero archivio Pellegrino potrà essere consultato digitalmente presso lo Spazio FotoCamera di Fondazione Crc, insieme all’archivio Bedino.
L’ingresso alla presentazione del libero è libero e gratuito: per la capienza limitata della sala è consigliata la prenotazione tramite il sito della Fondazione Crc www.fondazionecrc.it. Ai partecipanti sarà consegnata copia gratuita del catalogo.
“Prima che il tempo finisca”
Il volume, che chiude la trilogia iniziata con Storie (Skira, 2018) e Langa (Skira, 2019), conduce il lettore in un viaggio inedito fuori dai luoghi familiari del nostro territorio, attraverso una serie di istantanee e immagini sublimi senza date e senza tempo. Un nuovo inizio, alla scoperta di paesaggi che hanno a che fare con la vita dell’autore e con i ricordi di tutti noi. Attraverso lo sguardo di Michele Pellegrino, scopriamo una natura non antropizzata, una sorta di luogo ancestrale, “un inizio del mondo”: fotografie particolarmente contemporanee, che anticipano il gusto, tornato attuale dopo il periodo della pandemia, di riscoprire l’aspetto più selvaggio, e insieme interiore, della visita e dell’esplorazione.