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Martedì 23 aprile 2024

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Da Saluzzo a Milano per ricordare le vittime delle mafie

Alla manifestazione presente anche il saluzzese Giovanni Damiano, figlio di Amedeo, il presidente dell'Ussl ferito in un agguato nel 1987

La Guida - Da Saluzzo a Milano per ricordare le vittime delle mafie

C’era anche il saluzzese Giovanni Damiano, figlio di Amedeo, il presidente dell’USSL ferito mortalmente in un agguato mafioso a Saluzzo nel 1987, alla Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle mafie che si è tenuta a Milano. La rete delle Associazioni, lo Scoutismo, il popolo di Avviso pubblico e quello della scuola: in 70 mila hanno  percorso in corteo le vie della città, chiedendo a gran voce verità e giustizia e stringendosi letteralmente intorno ai 500 familiari delle vittime innocenti, arrivate da tutta Italia già la sera prima, per l’assemblea e la veglia di preghiera.

Giovanni Damiano a Milano
A fare gli onori di casa il presidente onorario di “Libera” Nando Dalla Chiesa, che ha aperto i lavori, con il sindaco Beppe Sala e il rettore della Statale Elio Franzini. Il giorno dopo in piazza del Duomo il coloratissimo corteo ha prima ascoltato la lettura dei nomi delle oltre mille vittime innocenti, per poi riflettere con don Luigi Ciotti che è partito dalle parole di Liliana Segre. La senatrice a vita ha inviato un lungo messaggio, nel quale ha affermato che i mali più pericolosi e subdoli in cui rischiamo di incappare sono oggi l’indifferenza e la normalizzazione. Indifferenza verso le nuove mafie e le organizzazioni criminali infiltrate spesso nella politica e nella finanza, che sparano meno ma che sono forti e attive anche al nord, normalizzazione di realtà come quella del Mediterraneo e la recente tragedia di Cutro, che deve invece interrogare le coscienze di ognuno di noi. Don Luigi Ciotti, che ha citato più volte don Peppe Diana vittima di camorra, ha poi ricordato le prossime Olimpiadi invernali di Milano/Cortina 2026 e la necessità di vigilare sui lavori pubblici, perché il denaro attira inevitabilmente le mafie. Folta la delegazione ccuneese presente a Milano, rappresentata da Paolo Macagno e Francesca Galliano con numerosi bus di ragazzi e insegnanti. Tra i familiari delle vittime erano presenti anche Paola e Cristina Caccia, figlie del procuratore Bruno Caccia ucciso a Torino nel ‘83.

 

 

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