“Vorrei provare a varcare la soglia della felicità con le chiavi della lingua, partendo dall’etimologia, perché sono convinto sia una strada che, sebbene poco battuta, offra una conoscenza ugualmente legittima”, spiega l’autore. E prende in considerazione il greco, il latino, l’ebraico e l’inglese. “In ognuno di questi idiomi il termine felicità dischiude immagini e significati molto differenti che tracciano diversi valori etici e morali, questioni politiche, atteggiamenti psicologici…”.
Balzano affronta un tema che sta a cuore a tutti noi, se è vero che ognuno nella vita aspira ad essere felice. Evitando formule precostituite, l’autore torna all’origine della parola felicità analizzandola in quattro diversi contesti culturali nei quali si è sviluppata e ha preso forma: il mondo, greco, quello latino, quello giudaico-cristiano e quello anglosassone. Spaziando dalla filosofia alla politica alle Sacre scritture, dà vita a un saggio che non vuole tanto dare delle risposte quanto piuttosto suscitare delle domande e offrirci una pluralità di senso e possibilità alternative di fruizione, per sfuggire all’idea riduttiva offertaci dalla società odierna che lega la felicità principalmente al possesso di qualcosa di materiale o al raggiungimento dei propri obiettivi.
Cosa c’entra la felicità?
Marco Balzano
Feltrinelli
15 euro