Il libro narra la storia di Lydia Franceschi, nata a Odessa nel 1923, italo-russa che rinuncia alle proprie origini borghesi per sposare la causa della rivoluzione. Una vita incredibile, piena di colpi di scena: da Odessa a Milano, da qui a un collegio lussuoso e da quello a un orfanatrofio. Fino a che incontra l’amore della sua vita e chiede al Signore vent’anni di felicità. Ma esattamente vent’anni dopo, nel 1973, come nemmeno in una sceneggiatura troppo banale per essere credibile, suo figlio Roberto viene ucciso davanti alla Bocconi durante una manifestazione.
La pallottola che lo uccide colpendolo alla nuca, quindi mentre se ne stava andando, proviene da una pistola della polizia. Inizia qui la seconda parte della vita di Lydia, alla disperata ricerca non tanto di un colpevole quanto della verità. L’autrice ripercorre con delicatezza e passione l’avventura di una vita che è anche il racconto di un pezzo importante del Novecento, con le sue contraddizioni e i suoi fervori rivoluzionari.
La bambina di Odessa
di Tiziana Ferrario
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18 euro