Dal giorno delle Ceneri siamo entrati nel tempo di Grazia della Quaresima. Per la Chiesa sono quaranta giorni in cui siamo chiamati a crescere nella preghiera, nella carità e nell’essenzialità: sono valori importanti per i credenti.
Quest’anno stiamo vivendo l’accorpamento delle nostre due diocesi. Siamo chiamati a camminare insieme con profonda riconoscenza a Dio per le storie e le ricchezze che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto. Occorre guardare nella stessa direzione unendo le forze per poter rispondere sempre meglio alle attese di chi riflette e cerca Dio.
Il Sinodo interdiocesano ci ha consegnato l’impegno del rinnovamento del nostro essere Chiesa. Partiamo dalle nostre realtà e chiediamoci se siamo veramente «Chiesa del Signore». Fin dall’inizio della vita cristiana abbiamo ricevuto il mandato di essere testimoni del Risorto sentendoci profondamente uniti a Lui e facendo tesoro del suo Vangelo. A tal fine, per quest’anno pastorale 2022-23, avevo indicato a tutte le realtà, parrocchiali e non, di riflettere sul libro degli Atti degli Apostoli. So che tanti stanno facendo un bel cammino di preghiera, di ascolto e di riflessione con quello che era la comunità cristiana delle origini formatasi attorno ai Dodici dopo la Pasqua. Gli Atti ci offrono un quadro del clima che c’era tra quei primi credenti. Se lo confrontiamo con ciò che ci dice San Paolo emerge anche la ricerca vera della comunione che passa anche in mezzo a delle prove. Mi permetto di incoraggiare quest’incontro col testo degli Atti specie con momenti di catechesi e di riflessione da offrire a tutti.
Se guardiamo alle Parrocchie del territorio diocesano incontriamo stili diversi di vita comunitaria. È bello vedere l’attaccamento e l’affezione alle proprie chiese, ma non basta. Ogni parrocchia deve avere la sua vitalità nella carità, nell’annuncio del Vangelo, nella preghiera, nelle varie espressioni liturgiche e nella vicinanza a tutti. Ritengo sia arrivato il momento di iniziare a interrogarci, ad analizzare il contesto della vita sociale, a pensare se sia opportuno anche una revisione del numero delle parrocchie. Non vi sono ricette che orientino eventuali scelte. In questo momento vi sono già esperienze diverse di vera collaborazione e vicinanza tra comunità vicine. Le unità pastorali iniziano a dare un respiro più ampio ai singoli ambienti. Qualcosa si sta già muovendo. Non voglio fare scelte affrettate. Piuttosto desidero mettermi in ascolto delle singole realtà perché ciò che conta è far si che passi il Vangelo del Signore Gesù e possa crescere la vita cristiana.
Lasciamo che il Signore parli al nostro cuore e ritorniamo a Lui, nostro unico Signore e Maestro. Facciamo tesoro delle sue parole: “Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva!”. “Coraggio, alzati, ti cerca!“. “Io sono con voi, sempre!”.
Confido sulla vostra serena riflessione e ringrazio di cuore tutti per la preghiera e la vicinanza che mi manifestate. Auguro a tutti una ‘buona Quaresima’!
+ Piero Delbosco