L’Europa dei dispetti e dei risentimenti reciproci è servita. Con tanto di mancati inviti a cena, bronci e risposte piccate. È a questo succedersi di scenette adolescenziali che ci è toccato assistere in occasione del tour di Zelensky volto a convincere un’Europa frammentata a supportare quella guerra che ormai, come reso evidente dall’ultimo numero della rivista geo-politica “Limes”, sta assumendo contorni sempre più planetari. Quanto del resto conti davvero in questa partita l’Unione Europea è ben visibile
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