Cuneo – Una norma che riguarda solo la Granda e non le altre province piemontesi e che mette in ginocchio la Provincia che rischia di non riuscire a chiudere il bilancio. La Regione toglie i 4 milioni di euro di canoni alla Provincia e li destina ai Comuni. Con una determina dirigenziale del 27 dicembre 2022 la Regione ha deciso all’improvviso di cambiare le regole del gioco sui canoni idrici riscossi in competenza relativi alle grandi derivazioni idroelettriche, cioè a quei canoni che chiunque detenga un impianto idroelettrico che produce energia sfruttando l’acqua del territorio deve versare agli enti del territorio. Così il 50 per cento dell’ammontare dei canoni idrici (l’altra metà la incassa la Regione) riscossi in competenza relativi alle grandi derivazioni idroelettriche da quest’anno non andranno più alla Provincia come sempre ma ai Comuni montani localizzati nel territorio della provincia di Cuneo. Il che significa che l’ente provinciale perde qualcosa come 3.968.251 euro e i piccoli Comuni montani si vedono arrivare nuove risorse inaspettate. Una scelta che la Provincia non si riesce a spiegare e che rischia di impedire all’ente guidato da Luca Robaldo di non approvare il bilancio dell’anno.
Il servizio completo su “La Guida” di giovedì 16 febbraio, disponibile in edizione cartacea e digitale.