Cuneo – La decisione sarà presa ufficialemente soltanto venerdì dall’assemblea dei sindaci congiunta di Cec e Acsr, ma sembra che il biodigestore di Borgo San Dalmazzo non si farà.Non è bastato l’arrivo del finanziamento da parte del Pnrr di 12.851.000 euro per convincere il territorio a realizzare il biodigestore, che negli ultimi anni è stato argomento più di divisione che di condivisione. Il 18 febbraio è la scadenza fissata dal Ministero dell’Ambiente per comunicare se accettare o rifiutare le risorse.
I problemi che sembra portino alla rinuncia del finanziamento sono essenzialmente due: il primo è l’aumento dei costi per la realizzaizone di un progetot ormai datato di alcuni anni e che deve fare i conti con il crescere del costo delle materie prime. E sopratttuto il secondo motivo e la sostenibilità dell’impianto, ovvero la mancanza di una quantità di rifiuti sufficiente per rendere economicamente sostenibile la vita dell’impianto.
Il progetto prevede infatti la riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente nel sito di San Nicolao a Borgo San Dalmazzo, dove già si lavorano i rifiuti organici, per consentire la produzione di biometano grazie all’inserimento di una sezione di digestione dell’umido da raccolta differenziata e degli sfalci del verde. Borgo San Dalmazzo e Cuneo hanno tentato di coinvolgere la Provincia, in assenza di un’Ato regionale dei rifiuti, per cercare di garantire l’arrivo di rifiuti organici dagli altri tre consorzi ecologici della Granda, e non solo dal Cec cuneese, ovvero l’Acem monregalese, il Csea saluzzese e il CoaBsER di Langhe e Roero. Una garanzia che non c’è.