Mondovì – È arrivato alle battute finali il processo per l’omicidio stradale di V. M., 71enne monregalese che perse la vita a circa un anno di distanza dall’incidente che lo lasciò completamente paralizzato. Imputata per omicidio stradale colposo è E. G., la signora al voltante della Fiat Panda che il 28 settembre 2018 venne tamponata sulla parte posteriore sinistra dal motorino dell’uomo che non riuscì a evitarla mentre quella era ferma a bordo strada. Secondo la ricostruzione dei militari intervenuti subito dopo il sinistro, la vettura era leggermente spostata verso il centro della carreggiata e nessun segno di frenata da parte dello scooter. Gravemente ferito ma cosciente, l’uomo aveva inizialmente riferito ai militari di non essersi accorto dell’auto e di averla tamponata, mentre più tardi, trasferito con l’elisoccorso a Cto di Torino, avrebbe detto ai familiari che la Fiat, superata da due veicoli, si sarebbe immessa sulla carreggiata proprio mentre lui transitava. Secondo il perito di parte civile l’auto si era fermata dentro la corsia di circolazione mentre avrebbe dovuto parcheggiarsi nello spiazzo situato pochi metri più avanti; una tesi contrastata dal perito della difesa secondo il quale, in mancanza di apposita segnalazione verticale, era consentita in quel tratto di strada la fermata breve. Differenti anche le conclusioni relative alla manovra della Fiat e del motorino: secondo il perito di parte civile non era da escludersi che l’auto non si fosse accorta del motorino mentre stava per immettersi sulla carreggiata, mentre per il perito della difesa era il motorino a non aver mantenuto un’adeguata distanza di sicurezza dai due veicoli che lo precedevano e che superarono la Fiat senza problemi. Per l’accusa, a conclusione dell’istruttoria, le testimonianze e i rilievi avevano confermato la penale responsabilità dell’imputata per la quale è stata chiesta la condanna a un anno e sei mesi di reclusione; conclusione a cui ha aderito la parte civile che ha sottolineato la condotta corretta del motorino che si manteneva sul lato destro della carreggiata e che ha tamponato l’auto mentre questa rientrava sulla strada. Per la difesa, che ha concluso per l’assoluzione dell’imputata, non è vero che l’auto stava ripartendo perché l’urto avvenne sulla parte posteriore della vettura e non sulla fiancata e se il conducente dello scooter fosse stato più attento avrebbe anche lui superato il veicolo come avevano fatto agevolmente le due auto che lo precedevano. La sentenza è attesa per il 2 marzo dopo le repliche delle parti.