Cuneo – Un incremento per l’anno 2023 delle tariffe per il ritiro dei rifiuti a carico dei Comuni, dovuto alla crisi energetica (tuttavia inferiore alle aspettative grazie alle misure di contenimento adottate) e un rimando al 2024 dell’investimento relativo alla “Riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente con produzione di biometano” in attesa del pronunciamento dell’assemblea del Cec sul finanziamento concesso dai fondi del Pnrr. Sono queste le due principali novità emerse dall’assemblea ordinaria dei 54 Comuni soci azionisti dell’Acsr Spa, svoltasi giovedì 9 febbraio nella sala del consiglio del Comune di Cuneo.
“Come comunicato ai soci prima di Natale, quest’anno abbiamo posticipato a gennaio l’approvazione del bilancio di previsione che solitamente avviene nel mese di dicembre – spiega il presidente di Acsr Spa, Agostino Forneris, a nome del consiglio di amministrazione composto anche dai consiglieri Livia Belliardo, Laura Blua, Monica Garro e Giancarlo Isaia -, in attesa di ricevere chiarimenti e/o interventi, in esito alle audizioni da parte di Arera sulla crisi energetica, stante la necessità per l’anno 2023, da un lato di applicare il contenuto dei Pef sui rifiuti già interessati dalla regolazione tariffaria, dall’altro lato di tenere in debita considerazione i maggiori costi contingenti, in particolare i costi energetici”.
Un’attesa che alla fine si è rivelata vana, in quanto non essendo pervenute ulteriori o differenti disposizioni, l’Acsr ha deciso di proseguire con la definizione delle tariffe nel rispetto del limite alla crescita risultante dai Pef per quelle oggetto di regolazione Arera.
“A fronte dell’incremento dei costi atteso per l’anno 2023 – continua Forneris -, è stato inevitabile prevedere un incremento dei costi previsti a carico dei Comuni, che sarà tuttavia contenuto nel valore pari mediamente al 2,5% rispetto alla previsione 2022 ed al 6% rispetto all’effettiva spesa 2022”.