Cuneo – Il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato, nei giorni scorsi, l’elenco dei progetti finanziati nell’ambito del Pnrr e fra questi non figura quello presentato dall’Ato Cn4 per riqualificare, innovare e ridurre le perdite della rete di acquedotti. Dopo essere stato dichiarato inammissibile nella prima finestra del bando perché mancava l’accettazione del valore residuo da parte dell’ultimo gestore privato scaduto e di conseguenza il servizio idrico non era ancora avviato verso una gestione interamente pubblica, il progetto non è rientrato nemmeno nella seconda finestra.
Su 160 dossier presentati da tutta Italia, sono stati 12 quelli finanziati, mentre gli ammessi in graduatoria 84. Quello cuneese risulta essere il 43° tra i non finanziati ed il 55° sul totale.
“È evidente, scorrendo la graduatoria – dice il presidente dell’Ato Cn4 Mauro Calderoni – che se la nostra proposta progettuale è stata ritenuta valida dal punto di vista tecnico, ha invece perso punti per il quadro gestionale, cioè un ambito dove il sistema idrico è ancora troppo parcellizzato. Penso sia ormai chiaro a tutti i decisori politici della Granda che ogni altro giorno trascorso senza consolidare la gestione unica pubblica significa perdere tempo e denaro. Il privato in questa fase non può che uscire dalla gestione: l’ha detto il 76% dell’assemblea provinciale sulla base della normativa vigente, ce lo ricorda l’Arera con le sue raccomandazioni sempre più frequenti, ce lo dice la realtà. Voglio usare una metafora calcistica tanto cara agli italiani: l’arbitro ha deciso e ci potrà essere un po’ di recupero, ma non i tempi supplementari”