Cuneo – “La Regione ha 885 milioni di euro per accordi di programma sull’edilizia sanitaria e non li usa. I soldi per il nuovo ospedale di Cuneo ci sono e sono soldi pubblici. La Regione punta al privato indebitando fino al collo l’azienda sanitaria”.
Lo ha detto Roberto Grillanda, ex dirigente della Provincia di Torino al dibattito “Nuovo ospedale: solo parole?” che si è tenutoa Cuneo, organizzato dai gruppi consiliari di minoranza del Comune di Cuneo, gli Indipendenti, Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni.
Grillanda, dati e documenti alla mano, si chiede come mai le aziende sanitarie piemontesi si affidino ad Advisor privati e non a strutture pubbliche che ci sono e che funzionano, come Scr, Società di Committenza Regione Piemonte, o Finpiemonte, e dal punto di vista tecnico a due eccellenze piemontesi come Polticenico e Università.
“Si ingaggia il privato perché l’Advisor dice quello che chi lo paga gli fa dire – dice Grillanda -. L’assessore Icardi ha lavorato intensamente per cercare i fondi Inail poi improvvisamente a maggio cambia rotta e si dirige sul privato perché, dice, la Regione non ha i soldi per progettare. Cambia anche la cifra del progetto da 310 milioni pubblici a 420 milioni privati. Si chiede di conoscere il progetto privato ma l’Aso risponde che non si può perché il progetto fa parte della gara che però non c’è. Ma quando il progetto privato sarà dichiarato di interesse pubblico non si tornerà più indietro e il territorio è tagliato fuori dal dibattito. Si fa costruire il privato ma l’opera non sarà della stazione appaltante cioè del pubblico, ma del concessionario fino alla fine della concessione. Il risultato è un bel indebitamento dell’azienda ospedaliera sulla spesa corrente che non sarà mai incrementata. Cuneo ha oggi già debiti dal conto patrimoniale a cui si aggiungeranno i circa 30 milioni annui della concessione ventennale, mentre oggi spende, tra manutenzioni e bollette meno di 10 milioni all’anno. Eppure la Regione i soldi li ha: 885 milioni dall’articolo 20 dello Stato, 743 milioni di risorse residue mai usate, più altri 142 finanziati nel 2022. E ne avrà ogni anno in più. Il Piemonte non ha un accordo di programma firmato, ne ha solo uno di un centinaio di milioni allo studio, per Novara. Eppure il pubblico viene messo da parte, senza contare che l’Inail una volta fatto il progetto, che non c’è e che dunque non può né analizzare né finanziare, rimborsa quanto speso per la progettazione”.