Graziella o Maria Teresa, qual è il proprio vero nome per una bambina che da sempre ha vissuto in continua precarietà, prima di tutto affettiva. I ricordi si affollano, drammatici, incomprensibili: troppo più grandi di lei. Cresce con i nonni. Talvolta vede sua madre. Del padre rimane qualche sbiadita immagine, mentre tutti fanno il possibile per cancellarla. Lei cresce con dentro la rabbia di un’adolescenza che non riesce a trovare la strada per affermare la propria libertà. Il destino sembra accanirsi con lei anche quando incontra la persona che le restituisce un po’ di serenità fino alla rivelazione finale quando un foto le parla del padre.
Quand’ero bambina, mi vendevano sempre
di Maria Rosa Tescari Clerico
ArabaFenice
12 euro