Levaldigi – Si sta avviando a conclusione il processo per omicidio colposo stradale a carico di N.M., cittadino senegalese di 52 anni, conducente dell’autocarro che la mattina del 27 luglio 2020 si scontrò con la Mazda 6 condotta da Biser Tsvetkov, cittadino bulgaro di 47 anni, residente ad Orange, sulla provinciale 20 all’altezza dell’aeroporto di Levaldigi.
Secondo la ricostruzione fatta grazie alle testimonianze dei conducenti delle auto che procedevano dietro la Mazda in direzione Cuneo, sembra che l’auto ad un certo punto abbia sterzato bruscamente verso sinistra, invadendo la corsia su cui veniva in senso contrario l’autocarro condotto da N.M., provocando un urto violento tra le parti anteriori sinistre dei due veicoli, che è stato fatale per il conducente della Mazda che è deceduto sul colpo. Stando alle testimonianze, il cambio di direzione, forse dovuto ad un malore o ad un colpo di sonno, sarebbe stato improvviso; l’autocarro frenò e tentò a sua volta una sterzata verso destra – finendo nel fosso sul lato destro della carreggiata -, ma non riuscì ad evitare l’impatto.
Secondo la perizia dell’accusa, al momento dell’urto l’autocarro superava di 7 km/h il limite di 70 previsto sul quel tratto di strada; se la velocità fosse stata contenuta nei limiti prescritti l’impatto non sarebbe stato mortale. Una conclusione diversa da quella a cui è giunto il perito del Responsabile Civile ascoltato in aula all’ultima udienza, secondo cui in base alla cinetica dell’incidente, sarebbero occorsi alcuni secondi al conducente dell’autocarro per reagire e frenare, un tempo di reazione che non ha avuto vista la repentinità della manovra. Se anche fosse andato a 70 km/h non sarebbe cambiato nulla, l’auto avrebbe avuto il tempo di invadere completamente la corsia opposta e l’impatto sarebbe stato frontale e non laterale e, considerata la differenza di massa tra i due veicoli, l’esito non sarebbe purtroppo cambiato.
In aula ha reso spontanee dichiarazioni anche l’imputato, il quale ha ribadito il proprio dispiacere per l’accaduto, “mi dispiace moltissimo, ho fatto tutto il possibile per evitarlo, ma non ci sono riuscito”.
L’udienza è stata quindi rinviata al 4 maggio per l’acquisizione di una memoria scritta della madre del defunto, costituita parte civile in giudizio, e per la discussione.