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Domenica 22 dicembre 2024

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Il “dimenticato” trasporto ferroviario della provincia di Cuneo

La Regione faccia qualcosa, è l'appello del Pd provinciale che segnala tutte le inefficienze del sistema ferroviario della Granda

La Guida - Il “dimenticato” trasporto ferroviario della provincia di Cuneo

Cuneo – “A questo governo regionale non interessa il trasporto ferroviario, un trasporto pubblico capillare ed ecologico”. Questa è l’accusa della segreteria provinciale del Pd che mentre manifesta solidarietà ai pendolari della Cuneo-Torino traccia il quadro del trasporto ferroviario in provincia di Cuneo, un quadro di carenze, tagli e servizi che mancano. Sulla Cuneo-Torino mancano almeno due corse importanti per i lavoratori quella delle 23,25 da Torino a Cuneo e quella nel verso opposto delle 4,21. Della Cuneo-Ventimiglia tutti sanno, le tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra sono sospese dai tempi del Covid e da più di dieci anni sono bloccate la  Cuneo-Mondovì e la Cuneo-Saluzzo.

Ecco il testo della nota della segreteria  provinciale PD provincia di Cuneo.

È di pochi giorni fa l’ennesimo grido di dolore del Gruppo Pendolari della linea Cuneo-Torino e del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) sottoposto agli amministratori locali della provincia.
Le questioni segnalate riguardano una serie di problematiche relative al trasporto pubblico: corse mancanti, problematiche infrastrutturali e linee sospese. Il servizio commerciale permane infatti all’80-85% rispetto al periodo pre-pandemia nonostante sia stato siglato un nuovo contratto tra la Regione e il vettore Trenitalia, a differenza delle altre regioni dove invece è stato ripristinato al 100%.
La giunta Cirio sostiene di non disporre delle risorse per reintrodurre neppure le corse fondamentali come quella delle 23.25 da Torino a Cuneo e quella delle 4.21 in senso inverso, entrambe molto richieste da viaggiatori e pendolari, che permetterebbero le connessioni con gli aeroporti di Milano e Torino oltre ad essere indispensabili per chi effettua turni serali o al mattino presto
Altra situazione disagevole, specie per i pendolari transfrontalieri, permane sulla Cuneo Ventimiglia, dove nel fine settimana l’offerta verso le località turistiche è ridotta a causa è dell’eliminazione di una coppia di treni.
Il nuovo contratto non prevede neanche il ripristino delle tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra, sospese anch’esse a inizio 2020 con il pretesto della mancanza di utenza. Una situazione che ha causato diversi disagi a tutto il bacino, in quanto il servizio sostitutivo tramite bus non si è rivelato idoneo e sufficiente, costringendo la popolazione agli spostamenti tramite mezzi privati.
Disagi amplificati dai rincari dei carburanti di questi primi giorni dell’anno che comporta un forte incremento di spesa per lavoratori e famiglie, oltre all’aumento dei rischi da traffico, già pesanti nella provincia Granda a causa della inadeguatezza conclamata della viabilità sovracomunale. Senza nulla dire infine dell’inquinamento in una zona, la pianura Padana, che per qualità dell’aria è la peggiore d’Europa.
È ormai evidente che a questo governo regionale manchi del tutto uno sguardo d’insieme ed una progettualità strategica per ciò che riguarda la viabilità, i trasporti e la logistica, al punto che non riescono nemmeno nelle azioni più semplici come riattivare le tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra che necessiterebbero solo del ripristino del servizio commerciale in quanto attualmente operative per il servizio merci.
Discorso diverso per le linee che furono sospese nel 2012, come la Cuneo-Mondovì e la Cuneo –Saluzzo, poiché il loro ripristino comporterebbe sicuramente dei costi di adeguamento infrastrutturale che però andrebbero considerati nel bilanciamento complessivo tra la qualità di vita, situazione ambientale e condizioni della viabilità provinciale.
Un territorio ricco e laborioso come la provincia Granda non può rinunciare ad un sistema di trasporto pubblico capillare ed ecologico. Così come manca la benché minima programmazione per quanto riguarda il trasporto merci e la logistica. Basterebbe dunque la volontà politica che, purtroppo, alla destra che governa il Piemonte evidentemente manca.
La comunità democratica della provincia di Cuneo è solidale coi pendolari e sostiene le loro rivendicazioni, ma più in generale sollecita il Governatore Cirio ad affrontare le politiche di trasporto pubblico, la logistica e la programmazione infrastrutturale in prospettiva ambientale ed in ottica strategica poiché sono essenziali per lo sviluppo compatibile di un territorio che è leader nell’export piemontese, ma da troppi anni soffre di marginalità e scarsi investimenti.

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