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Martedì 30 aprile 2024

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Scontro con lo scooter, rimase paralizzato e poi morì: automobilista a processo

L'incidente avvenne a Mondovì in via Torino, il 28 settembre 2018: le deposizioni dei periti di parte

La Guida - Scontro con lo scooter, rimase paralizzato e poi morì: automobilista a processo

Mondovì – Con le deposizioni dei periti di parte, si sta avviando a conclusione il processo per l’omicidio stradale di V. M., il 71enne che morì a circa un anno di distanza dall’incidente stradale in cui era rimasto completamente paralizzato. Il 28 settembre 2018 con il suo scooter aveva tamponato in via Torino la Fiat Panda di E. G., ora imputata di omicidio stradale. La signora aveva accostato a bordo strada per fare alcune commissioni. La sua auto venne sorpassata da due veicoli ma non dallo scooter di V. M. che la urtò sul lato posteriore sinistro. Ai Carabinieri intervenuti sul posto l’uomo, giudicato da subito gravissimo e trasportato d’urgenza con l’elisoccorso al Cto di Torino, aveva riferito di non essersi accorto dell’auto e di averla tamponata, mentre più tardi ai familiari aveva riferito che l’auto, sorpassata da due veicoli, si sarebbe messa in moto proprio mentre lui transitava, tagliandogli la strada. Nel corso delle precedenti udienze i familiari hanno descritto il dramma vissuto dall’uomo, sempre pienamente lucido e consapevole della propria situazione. I militari avevano riferito della posizione della vettura, leggermente spostata verso il centro della carreggiata, con lo scooter a terra all’altezza della fiancata sinistra dell’auto e nessun segno di frenata. In aula il consulente di parte civile ha riferito che l’auto era ferma dentro la corsia di circolazione, mentre avrebbe dovuto parcheggiarsi con le ruote sul marciapiede o in uno spiazzo lì vicino aggiungendo che non si può escludere che dopo essere stata superata dalle due auto ci fosse stato un tentativo incipiente della Fiat di immettersi sulla via nel momento in cui sopraggiungeva lo scooter. Secondo la consulenza del perito del responsabile civile invece, la fermata breve era consentita dal Codice se il veicolo si accosta il più possibile al margine destro della carreggiata; quello che invece non era consentito era salire con le ruote sul marciapiede, aggiungendo che se al signor V. M. era mancato il tempo di reazione necessario a frenare, lo stesso sarebbe dovuto accadere al conducente del secondo veicolo che invece riuscì a evitare l’ostacolo senza problemi. L’esperto ha inoltre dichiarato improbabile che la Fiat Panda si stesse mettendo in movimento. L’udienza è stata a questo punto rinviata al 13 febbraio per la discussione.

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